COMMENTO

Caro-materiali, il Consiglio di Stato mette a nudo lo sfascio del sistema di rilevazione

Il Consiglio di Stato ha bocciato senza appello, con le sentenze 7355 e 7359, le rilevazioni dei prezzi del MIT (allora MIMS) che furono la base per le compensazioni al caro-materiali, dando ragione all’Ance che della questione aveva fatto una bandiera e costringendo il Ministero delle Infrastrutture a ricalcolare il dovuto attraverso una integrazione del lavoro e dei dati. Le sentenze, è noto, valgono in Italia per il solo caso specifico e non consentono troppe generalizzazioni. CONTINUA – di Giorgio Santilli

 La valutazione del Consiglio di Stato evidenzia, tuttavia, qualcosa di molto più grave di un errore di calcolo o della «discrasia e incongruenza dei dati raccolti» di cui parlano i giudici: qui in gioco c’è l’inadeguatezza scientifica del sistema di rilevazione, a lungo denunciata dalle imprese e da qualche giornale. Il consiglio che si può dare al MIT, oltre ad aggiornare rapidamente i dati e ancora più rapidamente pagare alle imprese il dovuto, è quello di prendere atto dello sfascio complessivo del sistema statistico italiano in materia di lavori pubblici e mettersi alla guida di un movimento che corra ai ripari con una radicale risistemazione. Altrimenti, il rischio è di uccidere nella culla il meccanismo di revisione prezzi previsto dall’articolo 60 che dovrebbe contribuire a normalizzare il settore avvicinandosi agli standard europei.

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In archivio
IL GRIDO DI ALLARME Di PATRIZIA POLENGHI PRESIDENTE DI CEAS
di Patrizia Polenghi
Una partenza generalizzata dal gennaio 2025 per tutti i progetti sopra il milione di euro non può funzionare, serve più tempo per diffondere l’innovazione e sfruttarne tutte le potenzialità. Per evitare rinvii che pure darebbero l’idea di una rinuncia meglio restringere il numero di progetti e le stazioni appaltanti obbligate a usarlo. L’evoluzione successiva sarà l’adozione della tecnologia Blockchain
IL NUOVO PIANO DI RESILIENZA E IL CODICE 36
In attesa di leggere l’assessment sulla quarta rata, Bruxelles bacchetta ancora l’Italia sugli appalti imponendo un nuovo obiettivo per fine 2023 ma pretende solo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale della direttiva del ministro Salvini che apre alle gare sotto-soglia: nessuna richiesta di correzione legislativa. L’alleggerimento della quinta e sesta rata porterà meno risorse nelle casse dello Stato. A dicembre 17 obiettivi in meno – di Giorgio Santilli
L'INTERPRETAZIONE
Sia il codice 36 che la legge 49 mettono il principio dell’equo compenso in relazione alla prestazione d’opera intellettuale: torna utile la distinzione fra incarico professionale e prestazione di servizio tracciata limpidamente dalla sezione regionale di controllo della Corte dei conti. Nel contratto di appalto l’esecutore si obbliga nei confronti del committente al compimento di un’opera o di un servizio verso un corrispettivo in denaro, con organizzazione dei mezzi necessari di tipo imprenditoriale e assunzione in proprio del rischio di esecuzione della prestazione – di Gabriella Sparano
NO AL SUBAPPALTO A CASCATA
Il sindaco e commissario del Giubileo 2025, Roberto Gualtieri, ha firmato un protocollo con le associazioni datoriali del settore edile e con i sindacati Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil di Roma e Lazio sulla realizzazione delle opere edili del Giubileo. “Riteniamo fondamentale che il Protocollo abbia gli strumenti per arginare la giungla degli appalti, dando centralità al contratto dell’edilizia, vietando il subappalto a cascata e adottando nelle procedure di gara l’offerta economicamente più vantaggiosa”, ha detto Benedetto Truppa, segretario generale della Fillea di Roma e del Lazio
CONFINDUSTRIA SERVIZI HCFS
Soddisfazione per la giornata di confronto in Europa sugli appalti del cleaning, del food e dei servizi di sicurezza. Lorenzo Mattioli, Presidente di EFCI e Confindustria Servizi HCFS: “La legislazione della UE in materia di public procurement ha dieci anni. La nostra società e la nostra economia sono cambiate da allora: siamo passati da una fase di inflazione praticamente nulla a un aumento costante e ripetuto dei prezzi, dei materiali e dei costi, sia industriali che della vita. I servizi che forniamo sono la malta che tiene insieme le nostre società. Era importante cominciare a parlarne”.
CONFINDUSTRIA
“Senza crescita non ci saranno le risorse per pagare il debito e il welfare non starà in piedi”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, nell’audizione sulla manovra alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. Bonomi ha aggiunto che non ci sono passi avanti sulla crescita strutturale, ma che “possiamo cambiare con il PNRR, il settennato della coesione e il tema delle riforme che il Paese non sta affrontando e che ci permetterebbero di eliminare i colli di bottiglia e recuperare competitività”. Sulle modifiche al PNRR, auspica che “resti la quota del 40% al Sud”.
ISTAT/1
Si è azzerato il PIL dell’Italia nel terzo trimestre 2023. Sia il dato congiunturale (su precedente trimestre) che quello tendenziale (su terzo trimestre 2022) segnano infatti un’assoluta stazionarietà. La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, di un aumento in quello dell’industria e di una stazionarietà in quello dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo della componente nazionale e un apporto positivo della componente estera netta. La variazione acquisita per il 2023 è pari a +0,7%.