COMMENTO

Caro-materiali, il Consiglio di Stato mette a nudo lo sfascio del sistema di rilevazione

Il Consiglio di Stato ha bocciato senza appello, con le sentenze 7355 e 7359, le rilevazioni dei prezzi del MIT (allora MIMS) che furono la base per le compensazioni al caro-materiali, dando ragione all’Ance che della questione aveva fatto una bandiera e costringendo il Ministero delle Infrastrutture a ricalcolare il dovuto attraverso una integrazione del lavoro e dei dati. Le sentenze, è noto, valgono in Italia per il solo caso specifico e non consentono troppe generalizzazioni. CONTINUA – di Giorgio Santilli

 La valutazione del Consiglio di Stato evidenzia, tuttavia, qualcosa di molto più grave di un errore di calcolo o della «discrasia e incongruenza dei dati raccolti» di cui parlano i giudici: qui in gioco c’è l’inadeguatezza scientifica del sistema di rilevazione, a lungo denunciata dalle imprese e da qualche giornale. Il consiglio che si può dare al MIT, oltre ad aggiornare rapidamente i dati e ancora più rapidamente pagare alle imprese il dovuto, è quello di prendere atto dello sfascio complessivo del sistema statistico italiano in materia di lavori pubblici e mettersi alla guida di un movimento che corra ai ripari con una radicale risistemazione. Altrimenti, il rischio è di uccidere nella culla il meccanismo di revisione prezzi previsto dall’articolo 60 che dovrebbe contribuire a normalizzare il settore avvicinandosi agli standard europei.

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UN ESEMPIO DA SEGUIRE
L’ad Garrè: “Fermiamo l’attività del gruppo per un giorno per discutere di questi temi e premiare i lavoratori”. Paolo Pizzarotti: “Priorità da sempre, i risultati ci collocano fra i migliori standard internazionali”. Regina De Albertis: “Per il settore è fondamentale mettere sotto controllo la filiera, la strada è il contratto unico per la sicurezza estesa a tutti i lavoratori del cantiere”. Il direttore del CRESME Bellicini ricorda che gli infortuni erano 110.529 nel 2003, c’è stata poi una lunga discesa fino ai 38.594 del 2017 per poi risalire a 41.454 nel 2022 – di Giorgio Santilli
IL RAPPORTO AGICI-ACCENTURE
Nel mondo aziendale otto CEO su dieci stanno iniziando a comprendere come utilizzare la Generative AI ma servirà intervenire sulla formazione. Grazie all’intelligenza artificiale, le Utilities italiane vedranno una trasformazione della propria attività su un 40% delle ore lavorate. Nei prossimi dieci anni, sei lavoratori su dieci nel nostro Paese verrà riqualificato – di Mauro Giansante
I RINNOVI AI VERTICI DELLE PARTECIPATE
Si sta per aprire una delle più ampie tornate di nomine nelle partecipazioni statali fra posti in cda e revisori dei conti nelle partecipate dirette e indirette. Per le Ferrovie in pole position Donnarumma come ad e Mazzotta alla presidenza, mentre Ferraris andrebbe a Netco, la società della rete fissa TIM ceduta a KKR. Il nodo Ragioneria. Probabile la riconferma di Scannapieco a Cassa Depositi e Prestiti. Sono i giganti di stato che rivestono un ruolo centrale nell’attuazione del PNRR. Ma in ballo ci sono anche Rai, Saipem, Gse, oltre a un lungo elenco di società controllate – di Red.Diar.
EMISSIONI IN AUMENTO
Amazon, Meta, Nvidia, Microsoft, Google e Apple emettono ogni anno 130 milioni di tonnellate e consumano energia per 91 milioni di MWh, come Belgio e Cile. I numeri, presentati da Karma Metrix nell’edizione 2024 dell’Osservatorio ESG Big Tech, sono il prodotto dell’analisi dei bilanci delle società. Quelle del comparto digitale, appunto, inquinano sempre di più e nella classifica mondiale si posizionerebbero al 37° posto.
1° IN ITALIA, NEI PRIMI 10 AL MONDO
E’ entrato in azione ieri sui padiglioni espositivi di Rho-Fiera Milano l’impianto solare di A2a e Fondazione Fiera, unite nella joint venture Fair Renew. Si tratta del primo impianto per grandezza in Italia e tra i primi dieci al mondo con 50mila pannelli, una superficie coperta di 330mila metri quadrati, una potenza installata di 18 MWp h e una produzione pari a 21,6 GWh annui. Permetterà così di coprire i consumi di quasi 8mila famiglie, risparmiando emissioni annue per circa 10mila tonnellate di CO2.
LA DECISIONE IN COMMISSIONE
Alla fine, nel pieno caos del dibattito in Commissione Finanze, Forza Italia ha ritirato i due emendamenti che puntavano a ridurre il ruolo di ARERA sull’elaborazione delle tariffe sui rifiuti. A firmarli erano stati i senatori Claudio Fazzone e Claudio Lotito. Il dibattito sulla questione era iniziato lunedì con la lettera di Assoambiente (per voce del presidente Chicco Testa) al governo. Anche ieri erano seguite numerose reazioni contrarie da imprese e consumatori.
SETTORI IN CRISI
Molto positivo il primo incontro cui hanno partecipato numerose aziende e le principali associazioni di categoria, tra cui ANIR Confindustria, Angem e Confcooperative. Al termine dell’appuntamento il Presidente di ANIR Confindustria, Massimo Piacenti, ha dichiarato: “Il settore della ristorazione collettiva sta attraversando una crisi senza precedenti. Gli effetti della pandemia, seguiti dalle tensioni del conflitto russo-ucraino, hanno esacerbato le difficoltà economiche e operative delle nostre imprese”.