Formazione, produttività ma anche nuovi rapporti con l’esterno e soprattutto la facilitazione di certi processi. Le frontiere dell’AI nel mondo del lavoro sono tante e le aziende stanno già lavorando per gestirle al meglio nei prossimi decenni. In due parole, reinvenzione e accelerazione. Le Utilities, in particolare, cioè le società che gestiscono le infrastrutture energetiche e i servizi collegati ad esse,
guardano al mondo dell’intelligenza artificiale con particolare attenzione. Secondo il rapporto Agici-Accenture Generative AI for Utilities reinvention, presentato ieri al XXIV Workshop Annuale dell’Osservatorio M&A Utilities, la Generative AI potrà portare a un incremento della produttività fino al 25% a livello mondiale.
Servirà agire anche dal punto di vista qualitativo del personale e infatti otto CEO su dieci stanno iniziando a comprendere come utilizzare la Gen AI. Ma dal fronte dei lavoratori, secondo Accenture, il percorso è già iniziato: il 28% dei lavoratori usa già la Generative AI, il 50% dei quali senza supervisione. Per quanto riguarda le Utilities, secondo Agici-Accenture ci sono tre direttrici lungo le quali avverrà tale trasformazione: quella delle nuove modalità di interazione con i clienti, quella della ridefinizione degli asset aziendali attraverso l’incrocio fra “fisico” e “digitale” (phygital) e, infine, la progettazione di nuovi servizi, costruiti attorno ai lavoratori. Nel primo caso, grazie alla collaborazione tra uomo e macchina l’azienda si rapporterà sia con i clienti già esistenti che con quelli potenziali. La seconda direttrice riguarda la creazione di un ecosistema intelligente che porterà a migliori performance rispetto al semplice mix di dati sul campo e dall’IT. Anche per i servizi, l’uso de digitale aiuterà per una fornitura più efficiente.
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