L'INTERVENTO

Il Collegio consultivo tecnico: ritorno di fiamma o relazione stabile?

di Rosamaria Berloco
Il Collegio Consultivo Tecnico, nato come strumento atto a prevenire o quantomeno diminuire la conflittualità naturale che si crea tra committenti pubbliche e imprese, non ha avuto vita facile. Introdotto con il codice 50/2016, abrogato con il correttivo del 2017, reintrodotto con il decreto Sblocca cantieri nel 2019, rivisto con i decreti Semplificazioni, oggi con il Dlgs 36/2023, forte di una esperienza applicativa sul piano pratico nel periodo emergenziale, si ricandida a un ruolo di protagonista sulla scena degli appalti

Il Collegio Consultivo Tecnico, nato come strumento atto a prevenire o quantomeno diminuire la conflittualità naturale che si crea tra committenti pubbliche e imprese, non ha avuto vita facile.

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In archivio
L'INTERVENTO
Tutte le più importanti opzioni che si leggono nei due principali provvedimenti di semplificazione messi in campo tra il 2020 ed il 2021, in parte anticipati anche dal decreto sblocca cantieri del 2019, si ritrovano, a regime, nel nuovo codice. Queste norme hanno trainato il settore e l’economia nel 2021-22 e possono fare altrettanto fino al 2032 – di Stefano de Marinis
L'Intervento
L’eccezionale crescita degli appalti di opere pubbliche non è solo una questione legata al PNRR e non riguarda solo opere che devono essere realizzate entro il 2026. – di Lorenzo Bellicini
CONSIGLIO DEI MINISTRI
Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla NADEF 2024-2026. Il rapporto deficit/Pil cresce nel 2024 dal 3,6% tendenziale (cioè senza interventi) al 4,3% programmatico (con gli effetti delle politiche del governo), liberando risorse per 14 miliardi nella legge di bilancio. Per il ministro dell’Economia Giorgetti «se il debito non scende come dovrebbe è per effetto del Superbonus»: gli 80 miliardi di extracosti già evidenziati in passato sono spalmati «in quattro comode rate», ha ironizzato il ministro. Il PIL programmatico previsto dal Governo per il 2024 è dell’1,2%.
PNRR
Grande esultanza di molti esponenti della maggioranza di centrodestra per «l’approvazione, da parte dell’Unione europea, della quarta rata». Non si tratta, però, della promozione della commissione dopo uno di quei durissimi assessment in cui si indicano i risultati raggiunti e le zone d’ombra in alcune centinaia di pagine. Si tratta invece dell’approvazione delle modifiche dei target contenuti nella quarta rata, con lo slittamento o il ridimensionamento di alcuni obiettivi. Ora, quindi, comincia il vero esame di merito, così come è in corso l’esame sulla revisione generale del Piano (g.s.)
SICUREZZA E PERDITE
Slitta dal 20 settembre a fine ottobre il termine fissato dal Ministero delle infrastrutture per la presentazione, da parte delle regioni, delle proposte da inserire nel nuovo Piano idrico nazionale, anticipato dal Diario dei nuovi appalti. Il rinvio è stato deciso per dar modo alle Regioni di presentare gli studi e le analisi di fattibilità considerati di grande importanza nel percorso di valutazione che sarà svolto dal MIT sui progetti presentati. Nel Piano rientreranno d’ufficio anche i 2,4 miliardi di progetti finanziati dal PNRR che stanno andando avanti nel percorso di attuazione.
WEBUILD
«Il reclutamento e la formazione di personale sono strategici perché il piano di sviluppo infrastrutturale in Italia prosegua a ritmi serrati. Il Gruppo Webuild sta lavorando in 31 principali progetti nel Paese, con circa 16.300 persone già all’opera e la previsione di assumerne altre 9.500 nel 2024-2026, tra operai e staff. Solo nel 2022 abbiamo assunto 15.000 persone, di cui circa il 40% under 30. Uno sforzo titanico, sia sotto il profilo del reperimento delle risorse sia della loro formazione, ma fondamentale per modernizzare le infrastrutture». Lo ha detto l’ad di Webuild Pietro Salini