DOPO LA NOTA DELL'AUTORITA' ANTICORRUZIONE ALLA CABINA DI REGIA

Equo compenso, cresce l’attacco dei professionisti all’ANAC: “Visione della concorrenza superata dal codice 36”

Fondazione Inarcassa, Confedertecnica, Inarsind, Aidia, Assoinar, Ala, Singeop e Federarchitetti attaccano anche i deputati di FI, SVP e PD che hanno presentato un emendamento (dichiariato inammissibile) per modificare la legge 49. Per Ingegneri e Architetti il faro è la recente sentenza del TAR Veneto: “Superato ogni dubbio interpretativo”. E ancora: “Le argomentazioni contro l’equo compenso, che fanno leva sulla presunta insostenibilità economica dell’offerta, sono infondate, false e strumentali”. Insediato l’11 aprile l’Osservatorio presieduto da Francesco Comparone – di Mauro Giansante

Si allunga lo scontro tra ANAC (Autorità nazionale anticorruzione) e i professionisti sull’equo compenso. Quanto previsto dalla legge 49 del 21 aprile 2023, nonché dal nuovo codice dei contratti pubblici (Dlgs 36/2023) è stato recentemente difeso dalla sentenza del TAR della Regione Veneto datata 3 aprile 2024, n. 632. Dopo la nota dell’Autorità alla cabina di regia di Palazzo Chigi con cui il 19 aprile è stata annunciata la scelta sul bando di gara per i servizi di ingegneria e architettura, difendendo la via concorrenziale per la determinazione dei prezzi degli appalti, il 30 aprile sono pervenute le reazioni congiunte da Fondazione Inarcassa (intervenuta anche con un’altra nota insieme a Consiglio nazionale degli ingegneri e Consiglio nazionale degli Architetti contro i ribassi arbitrari), Confedertecnica, Inarsind, Aidia, Assoinar, Ala, Singeop e Federarchitetti.

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