LE NOVITA' DEL CODICE 36

Compensi più ricchi per i componenti del Collegio consultivo tecnico, triplica il valore del tetto complessivo

Preoccupazioni fra stazioni appaltanti e operatori economici per la nuova disciplina “nascosta” nell’allegato V.2 che aumenterà i costi per un effettivo funzionamento dell’istituto. Il compenso fisso di oggi è pari al compenso complessivo previsto dal decreto legge 76/2020 e dalle linee guida del ministero, mentre il compenso complessivo oggi può essere tre volte quello fisso. Maggiore incentivo alla partecipazione per tecnici e giuristi rispetto al passato ma il rischio ancora una volta è che l’istituto non decolli – di Giorgio Santilli

Crescono, fino a triplicare, i compensi dei componenti del Collegio consultivo tecnico (CCT). O almeno il tetto massimo ai compensi. E se il gettone pesante rende più attraente l’istituto per giuristi e tecnici che possono far parte dei collegi (come ha evidenziato Rosamaria Berloco nel suo prezioso intervento sul Diario dei nuovi appalti che si può consultare qui), dall’altro lato suscita già qualche perplessità nelle stazioni appaltanti e nelle imprese appaltatrici chiamate a caricarsi costi maggiori del passato, almeno sulla carta (cioè se il CCT viene poi concretamente attivato con richieste di pareri e determinazioni). Arma a doppio taglio: l’aumento dei compensi potrebbe contribuire a superare le resistenze dei professionisti alla partecipazioni ai collegi, ma rischia anche di rendere meno competitivo l’istituto proprio per le resistenze dei soggetti che dovrebbero attivarlo. Ancora sotto traccia, qualche lamentela si avverte già. E così il tentativo di rilancio fatto dal codice 36 – con un allargamento a forniture e servizi e una estensione della obbligatorietà che il Diario ha trattato a fondo con un altro articolo illuminante di Gabriella Sparano (si veda qui) – comincia già a dividere e rischia di lasciare spazio a interpretazioni riduttive e di fermarsi presto.

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L’elemento “tempo” rimane un fattore estrinseco, che può assumere un’ipotetica rilevanza solo nel caso in cui alla brevità delle operazioni concorsuali si accompagni un esito irrazionale ed illogico”.
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Baluardo contro il rischio di aggiudicazioni non sostenibili economicamente o tecnicamente. la valutazione delle offerte anomale è uno degli strumenti più significativi nel garantire la corretta esecuzione di contratti pubblici
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Un monito che presagisce addirittura possibili contenziosi futuri derivanti proprio da un esercizio non proprio ortodosso della delega.
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