ISTAT/2

Ad aprile l’inflazione torna a scendere: +0,2% su mese e +0,9% su anno. Eurozona stabile a +2,4%

Dopo la lieve risalita di marzo (+1,2% tendenziale), l’indice nazionale dei prezzi al consumo rallenta ancora il passo. A raffreddare i prezzi al consumo sono, in particolare, la flessione dei beni energetici non regolamentati e i prezzi relativi ai trasporti. Frenano anche l’inflazione “di fondo” e il ‘carrello della spesa’. Sul fronte europeo, i dati diffusi da Eurostat registrano un’inflazione annuale stabile al 2,4%. L’aumento italiano è il più contenuto della zona euro. La Germania è a +2,4 per cento (2,3 per cento a marzo), la Francia pure a +2,4 per cento (stabile rispetto a marzo)…

Dopo la lieve fiammata di marzo, torna a raffreddarsi l’inflazione nel mese di aprile. Secondo le stime preliminari diffuse dall’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,2% su base mensile e dello 0,9% su base annua (da +1,2% del mese precedente). Un lieve rallentamento rispetto alla risalita che si era registrata a marzo con +1,2%,  che, spiega l’istituto di statistica,  è dovuto all’ampliarsi su base tendenziale della flessione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da -10,3% a -13,9%) e alla decelerazione dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +4,5% a +2,9%), dei servizi vari (da +2,3% a +1,8%), dei beni non durevoli (da +2,0% a +1,5%) e dei beni alimentari non lavorati (da +2,6% a +2,2%). Di contro,  si registra un’accelerazione dei prezzi dei tabacchi (da +1,9% a +3,3%), dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,2% a +3,8%) e dei beni energetici regolamentati (con inversione di tendenza da -13,8% a +0,8%).

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SETTORI IN CRISI
Molto positivo il primo incontro cui hanno partecipato numerose aziende e le principali associazioni di categoria, tra cui ANIR Confindustria, Angem e Confcooperative. Al termine dell’appuntamento il Presidente di ANIR Confindustria, Massimo Piacenti, ha dichiarato: “Il settore della ristorazione collettiva sta attraversando una crisi senza precedenti. Gli effetti della pandemia, seguiti dalle tensioni del conflitto russo-ucraino, hanno esacerbato le difficoltà economiche e operative delle nostre imprese”.