REPORT ISTAT E KYOTO CLUB-CNR

Trasporto locale, elettrico, sharing: Sud e isole in ritardo sulla transizione verde urbana

Secondo il report Ambiente urbano 2022 dell’Istituto nazionale, nelle maggiori città (soprattutto al Nord) è tornato ad aumentare l’inquinamento atmosferico a causa della mobilità urbana. La flotta di bus è per più della metà vecchia di almeno dieci anni, in compenso migliora il rapporto rinnovabili-gas naturale. Per Kyoto Club e CNR la soluzione è il modello città 30 ma serve anche armonizzare il nuovo codice della strada per promuovere più Ztl e aree ciclopedonali – di Mauro Giansante

La pandemia è definitivamente un ricordo anche per le città. Ciò rappresenta allo stesso tempo un bene e un male, in termini di sostenibilità e transizione urbana. E’ positivo, infatti, perché ovviamente siamo tornati a vivere, ad essere cittadini attivi dopo l’incubo Covid-19, ma ancora con i mezzi e le abitudini pre-2020, quelle più ambientalmente (e non solo) dannose. I miglioramenti ci sono grazie a politiche europee, più che nazionali, fortemente improntate alla decarbonizzazione. Eppure il mandato della Commissione von der Leyen sta concludendosi con diversi passi indietro che preoccupano i tifosi della transizione green, anche in prospettiva di un quinquennio più dedicato ad altri temi quali la sicurezza, la difesa e la protezione delle frontiere comunitarie in relazione ai flussi migratori. Intanto gli ultimi report sul 2022 di ISTAT e Kyoto Club-CNR certificano, per l’Italia, un divario tra Nord (e Centro) e Sud sull’affermazione di una mobilità più sostenibile e condivisa.

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La stazione appaltante legittimamente deve richiedere giustificativi dettagliati sul calcolo del costo della manodopera. Tale condotta della stazione appaltante è coerente con la normativa (articoli 11, comma 4, e 110 del Codice) e con la giurisprudenza.
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Nonostante il ritardo, l’ANAC ha rassicurato che fornirà indicazioni alle stazioni appaltanti entro la scadenza del 30 giugno 2025, termine per le qualificazioni 2023-2025.
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IL PARERE DELLA COMMISSIONE SPECIALE
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Un monito che presagisce addirittura possibili contenziosi futuri derivanti proprio da un esercizio non proprio ortodosso della delega.
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È evidente, pertanto, che ove dette sopravvenienze si verifichino successivamente alla valutazione di congruità dell’offerta, determinino il meccanismo del riequilibrio del contratto di appalto
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