DECRETO LEGGE MEZZOGIORNO

Sbloccata la copertura SACE sulle garanzie per le imprese appaltatrici di opere PNRR e PNC (non solo green)

La norma, contenuta nell’articolo 17 del DL 124 sul Sud, vale fino al 31 dicembre 2023 e non comporta oneri aggiuntivi per la finanza pubblica: in questo modo si fa fronte alle crescenti difficoltà delle imprese di fronte al sommarsi di opere appaltate, all’aumento dei prezzi e alla contrazione del credito bancario. SACE potrà avvalersi anche di operazioni di riassicurazione e contro-garanzia presso operatori privati. Facilitata la copertura per opere non classificabili come “verdi” – di Giorgio Santilli

Boccata d’ossigeno per le imprese appaltatrici del PNRR e del Piano nazionale complementare (PNC): si sblocca la copertura SACE per le garanzie e le cauzioni richieste agli appaltatori per stipulare il contratto di appalto di lavori o di contraente generale e per incassare l’anticipazione del 30%. L’articolo 17 del decreto-legge  Sud (n. 124, pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 19 settembre) contiene infatti, ai commi 2-5, le norme che favoriscono l’intervento SACE non solo per le opere classificabili nell’ambito dell’operatività «Green», ma anche per quelle opere PNRR e PNC non classificabili come «Green» ma ugualmente rientranti fra le opere strategiche. Le norme approvate consentono, inoltre, il coinvolgimento degli assicuratori privati anche nei casi in cui questi accettino quote di rischio minoritarie, cioè inferiori al 50%.

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IL 35° RAPPORTO CONGIUNTURALE CRESME
Anche in valori assoluti il maxincentivo fiscale vale nel 2023 cinque volte il mercato delle opere pubbliche. Insieme le due voci del rinnovo abitativo e delle opere pubbliche fanno il 58% dell’intero mercato delle costruzioni, ma si riducono di 24 miliardi il prossimo anno, più delle caduta dell’intero mercato (-20 miliardi). L’unica carta per vincere la sfida del PNRR e quella di un nuovo equilibrio per il settore è tramutare rapidamente in cantiere, contro ogni scetticismo, i 130 miliardi di contratti di appalto aggiudicati nel 2022-23 – di Giorgio Santilli
DOPO L'INTERVENTO DI PATRIZIA POLENGHI SUL DIARIO
Il Consiglio nazionale ingegneri difende l’accelerazione della digitalizzazione impressa dal codice 36 e chiede di intensificare la formazione nella PA e nelle professioni per arrivare preparati alla scadenza ed evitare proroghe. Il presidente del Consiglio nazionale Architetti Miceli parla di norme come “grida manzoniane” e prevede un “inevitabile correttivo”. Il coordinatore della Rete Professioni Tecniche Zambrano invita le PA a colmare ritardi e vuoti servendosi dei professionisti come consulenti e prestatori di servizi tecnici. Anche l’ANCE studia il dossier – di Giorgio Santilli
NO AL SUBAPPALTO A CASCATA
Il sindaco e commissario del Giubileo 2025, Roberto Gualtieri, ha firmato un protocollo con le associazioni datoriali del settore edile e con i sindacati Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil di Roma e Lazio sulla realizzazione delle opere edili del Giubileo. “Riteniamo fondamentale che il Protocollo abbia gli strumenti per arginare la giungla degli appalti, dando centralità al contratto dell’edilizia, vietando il subappalto a cascata e adottando nelle procedure di gara l’offerta economicamente più vantaggiosa”, ha detto Benedetto Truppa, segretario generale della Fillea di Roma e del Lazio
CONFINDUSTRIA SERVIZI HCFS
Soddisfazione per la giornata di confronto in Europa sugli appalti del cleaning, del food e dei servizi di sicurezza. Lorenzo Mattioli, Presidente di EFCI e Confindustria Servizi HCFS: “La legislazione della UE in materia di public procurement ha dieci anni. La nostra società e la nostra economia sono cambiate da allora: siamo passati da una fase di inflazione praticamente nulla a un aumento costante e ripetuto dei prezzi, dei materiali e dei costi, sia industriali che della vita. I servizi che forniamo sono la malta che tiene insieme le nostre società. Era importante cominciare a parlarne”.
CONFINDUSTRIA
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ISTAT/1
Si è azzerato il PIL dell’Italia nel terzo trimestre 2023. Sia il dato congiunturale (su precedente trimestre) che quello tendenziale (su terzo trimestre 2022) segnano infatti un’assoluta stazionarietà. La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, di un aumento in quello dell’industria e di una stazionarietà in quello dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo della componente nazionale e un apporto positivo della componente estera netta. La variazione acquisita per il 2023 è pari a +0,7%.