IL RILANCIO DOPO IL Sì AL DL CASA

Salvini: ora salva-Milano, poi edilizia residenziale pubblica. No al Dl da Legambiente, sì da Ordini e imprese

Approvato il decreto salva-casa voluto dal vicepremier, confermati gli interventi presenti già nella bozza di semplificazione su doppia conformità, cambio destinazione e difformità pregresse. Parziale retromarcia sulle verande. Ma restano da capire diverse aspetti del testo definitivo. Il vicepremier: quattro milioni di difformità da sanare. L’approvazione di Confartigianato e Confedilizia, contrari ambientalisti e tutti i partiti di opposizione – di Mauro Giansante

Habemus semplificazioni e non finiscono qui. Il tono spavaldo e il sorriso a tutto volto erano quelli del fautore della mega riforma: il vicepremier, leader della Lega e ministro delle Infrastrutture e i Trasporti Matteo Salvini. Per lui “è una rivoluzione liberale”, peraltro solo agli inizi, nonché “un decreto di buonsenso”. Il cosiddetto salva Milano, per risolvere la grana delle inchieste che hanno bloccato tantissime pratiche immobiliari nel capoluogo lombardo (ma non solo), entrerà nel Dl con il percorso di conversione parlamentare. “Il Parlamento è sovrano”, ha ribadito Salvini in conferenza. Puntando poi al prossimo passo di questo percorso: mettere mano all’edilizia residenziale pubblica. Ma le ombre e le proteste su quanto stabilito in questa prima parte certo non mancano.

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DAL 2023 A OGGI
di Gabriella Sparano
Una situazione che crea incertezze operative, impattanti sulla corretta gestione delle procedure di affidamento, per quanti, stazioni appaltanti e operatori economici, hanno a che fare quotidianamente con il Codice.
CORTE DI CASSAZIONE
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La Sentenza del 25/07/2025, n. 27467: anche se l’aggiudicazione è “inquinata da illiceità”, l’appaltatore che esegue, anche solo in parte, gli obblighi contrattuali, ha diritto al relativo corrispettivo
ANTICORRUZIONE
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Il Comunicato del Presidente del 23 luglio 2025 (pubblicato il 30 luglio) sembra tuttavia scaricare l’onere e la responsabilità di verificare la regolarità delle polizze e la legittimità dell’emittente direttamente sulle stazioni appaltanti e sugli operatori economici, con effetti che possono determinare esclusioni dalle gare. Perplessità anche sul richiamo al Bando tipo n. 1/2023.
IL PARERE DELLA COMMISSIONE SPECIALE
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Un monito che presagisce addirittura possibili contenziosi futuri derivanti proprio da un esercizio non proprio ortodosso della delega.
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