LA PROPOSTA DEI COSTRUTTORI E DEI PROFESSIONISTI

Roma Capitale ancora al rallentatore, cambiare subito le norme tecniche di attuazione del Piano regolatore

Il presidente di Ance Roma-Acer Ciucci: semplificare, dare tempi certi, rafforzare la macchina amministrativa. E la vicepresidente Benedetta Bonifati: non stiamo mettendo in discussione il Prg ma chiediamo norme chiare che rendano possibile agli imprenditori investire. Alleanza con gli architetti e gli altri ordini professionali: modificare la proposta della giunta o si produrrà ancora immobilismo. Chieste flessibilità per le destinazioni d’uso e regole in linea con il testo unico nazionale per la demolizione e ricostruzione. Cerami (Assoimmobiliare): più coraggio – di Giorgio Santilli

«Trasparenza, semplificazione delle norme, certezza dei tempi amministrativi, applicazione senza lasciare spazio a interpretazioni soggettive e soprattutto una ritrovata capacità della macchina amministrativa»: sono queste le condizioni fondamentali che servono a Roma Capitale per ripartire con lo sviluppo pubblico e privato e per accendere e far correre il Piano regolatore con le nuove Norme tecniche attuative. Parola di Antonio Ciucci, presidente di Ance Roma-Acer che così ha aperto ieri il convegno organizzato dai costruttori romani con l’Ordine degli architetti di Roma. Oggetto dell’incontro: spiegare la proposta che tutte le categorie economiche e professionali, all’unanimità, avanzano all’amministrazione di Roma Capitale di modifica alle Norme tecniche di attuazione del Piano regolatore, approvate dalla giunta il 13 giugno scorso e presto all’esame dell’Assemblea capitolina per l’adozione (le NTA sono infatti una variante, sia pure non generale, al PRG che arriva a 15 anni dall’entrata in vigore del Piano). Serve una scossa, un cambiamento di passo (e di numerose norme) nel corso della discussione nell’Assemblea capitolina che porterà all’adozione della variante.

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SPARITO DAI RADAR DA MARZO 2024
di Gabriella Sparano
Lo schema dell’Autorità, recependo le diverse interpretazioni, aveva isolato tre diverse opzioni, affidando, in un primo tempo, all’esito della consultazione pubblica, la scelta dell’opzione regolatoria da indicare nel bando tipo (sebbene essa propendesse già per quella intermedia), e ritenendo opportuno, in un secondo tempo, attendere la decisione del Legislatore.
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Rigettata così la posizione assunta dall’Amministrazione impugnata secondo la quale, invece, il disposto dell’articolo 36, comma 1, del Codice sarebbe finalizzato alla tutela del principio di trasparenza dell’azione amministrativa.
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IL PARERE DELLA COMMISSIONE SPECIALE
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Con la realizzazione di questa tratta il progetto complessivo raggiunge l’83% dei lavori. Una volta ultimati, la capacità sulla linea e i treni potranno viaggiare a una velocità massima di 160km/h, contro i 100km/h attuali che in alcune tratte oggi si riducono anche a 80-90km/h.
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