CONSIGLIO DI STATO

Revisione dei prezzi nei contratti pubblici di durata, la causa spetta al giudice amministrativo

di Niccolò Grassi
La decisione ribadisce anche che la revisione dei prezzi non serve solo a tutelare l’impresa che ha firmato il contratto, ma è uno strumento per assicurare che la Pubblica Amministrazione continui a ricevere prestazioni di qualità anche quando i costi cambiano nel tempo.

La recente sentenza n. 5082 dell’11 giugno 2025 del Consiglio di Stato ha chiarito un punto molto importante su chi deve decidere le controversie relative alla revisione dei prezzi negli appalti pubblici: in particolare, se debba occuparsene il giudice amministrativo oppure quello ordinario. Il caso riguardava un’impresa che chiedeva l’aggiornamento dei corrispettivi sulla base di una clausola prevista nel contratto, che faceva riferimento all’art. 115 del vecchio Codice dei contratti pubblici (D.Lgs. n. 163/2006). Secondo il Consiglio di Stato, quando si discute della revisione dei prezzi in contratti pubblici di durata – cioè con prestazioni continuative nel tempo – la causa spetta al giudice amministrativo, e non a quello civile.

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CORTE DI CASSAZIONE
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La Sentenza del 25/07/2025, n. 27467: anche se l’aggiudicazione è “inquinata da illiceità”, l’appaltatore che esegue, anche solo in parte, gli obblighi contrattuali, ha diritto al relativo corrispettivo
ANTICORRUZIONE
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Il Comunicato del Presidente del 23 luglio 2025 (pubblicato il 30 luglio) sembra tuttavia scaricare l’onere e la responsabilità di verificare la regolarità delle polizze e la legittimità dell’emittente direttamente sulle stazioni appaltanti e sugli operatori economici, con effetti che possono determinare esclusioni dalle gare. Perplessità anche sul richiamo al Bando tipo n. 1/2023.
SENTENZA N. 6754
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IL PARERE DELLA COMMISSIONE SPECIALE
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TAR LAZIO
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Con la realizzazione di questa tratta il progetto complessivo raggiunge l’83% dei lavori. Una volta ultimati, la capacità sulla linea e i treni potranno viaggiare a una velocità massima di 160km/h, contro i 100km/h attuali che in alcune tratte oggi si riducono anche a 80-90km/h.
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Frena la produzione industriale dell’eurozona che ad aprile torna con il segno negativo. Le stime preliminari diffuse da Eurostat mostrano una flessione congiunturale dello 0,1%, dopo l’aumento dello 0,5% a marzo, e ben più ampio è l’arretramento su base annua con -3% rispetto ad aprile 2023. Nell’intera Unione Europea la produzione industriale è aumentata dello 0,5% rispetto al mese di marzo e calata del 2% su base annua.  In Italia rispetto a marzo 2024 si è registrata una flessione dell’1% (dopo -0,5%) e del 2,9% rispetto ad aprile 2023 dopo il  -3,2%…