CONGIUNTURA

Rallenta l’attività economica dell’area euro, l’indicatore di Bankitalia euro-coin a maggio è in lieve flessione

Pur in un quadro di ripresa, l’indicatore sviluppato dalla Banca d’Italia frena a 0,18 da 0,26 ad aprile, continuando a risentire della perdurante debolezza della manifattura anche se rimane sostenuto dal miglioramento del clima di fiducia dei consumatori e degli indicatori congiunturali dei servizi. Nel primo trimestre del 2024, il PIL dell’area euro ha registrato un incremento dello 0,3%. In linea con la media europea è la crescita italiana

Nel 2024, dopo l’arretramento di gennaio (-0,56 rispetto a -0,22 di dicembre), euro-coin ha mostrato un progressivo miglioramento (-0,31 a febbraio per passare a 0,15 a marzo e 0,26 ad aprile) e ora arriva la frenata di maggio. L’indicatore fornisce in tempo reale una stima sintetica del quadro congiunturale corrente nell’area dell’euro, esprimendo tale indicazione in termini di tasso di crescita trimestrale del PIL depurato dalle componenti più erratiche (stagionalità, errori di misura e volatilità di breve periodo). Secondo la stima flash di Eurostat, diffusa a metà maggio, nel primo trimestre dell’anno il PIL dell’area euro ha fatto registrare un incremento dello 0,3%, portando l’economia fuori dalle secche della recessioni dopo il -0,1% degli ultimi due trimestre del 2023. Stessa la percentuale di crescita nell’Unione europea, che aveva registrato una crescita zero nella seconda metà dell’anno. Su base annuale, l’incremento è stato dello 0,4% sia per l’eurozona che per la Ue. Per quanto riguarda l’Italia, l’Istat ha diffuso, il 31 maggio, i dati definitivi del primo trimestre che confermano la crescita dello 0,3% del PIL rispetto al quarto trimestre del 2023 – in linea quindi con la crescita europea – mentre è stata rivista in lieve rialzo quella tendenziale, +0,7% rispetto al +0,6% della stima preliminare. In questo modo, la crescita acquisita per il 2024 si attesta a +0,6% (+0,5% nella stima preliminare ), più vicina così all’obiettivo dell’1% fissato dal Def. Nel primo trimestre si registrano andamenti congiunturali positivi del valore aggiunto nell’agricoltura del 3,3%, nelle costruzioni del 2,9%, nei servizi di informazione e comunicazioni dello 0,3%, nelle attività finanziarie e assicurative del 2,2%, nelle attività professionali dell’1,2% e nelle attività artistiche, di intrattenimento e degli altri servizi cresciuti del 2,8%. Risultano, invece, negativi gli andamenti del valore aggiunto nell’industria in senso stretto dello 0,4%, nel commercio, riparazione di veicoli, trasporto, magazzinaggio, alloggio e ristorazione dello 0,1%, nelle attività immobiliari dello 0,2% e nell’amministrazione pubblica, difesa, istruzione e sanità, diminuiti dello 0,4%.

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Frena la produzione industriale dell’eurozona che ad aprile torna con il segno negativo. Le stime preliminari diffuse da Eurostat mostrano una flessione congiunturale dello 0,1%, dopo l’aumento dello 0,5% a marzo, e ben più ampio è l’arretramento su base annua con -3% rispetto ad aprile 2023. Nell’intera Unione Europea la produzione industriale è aumentata dello 0,5% rispetto al mese di marzo e calata del 2% su base annua.  In Italia rispetto a marzo 2024 si è registrata una flessione dell’1% (dopo -0,5%) e del 2,9% rispetto ad aprile 2023 dopo il  -3,2%…
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