La quarta rata è ancora «da mettere in sicurezza», parola di Raffaele Fitto. Ma la brevissima cabina di regia di ieri lunedì 25 settembre non ha svelato se sarà necessario – per portare a casa il risultato legato agli obiettivi di giugno 2023 – approvare a breve un decreto-legge di accompagnamento per aggiustare quello che ancora non funziona (riforme della giustizia e digitalizzazione degli appalti in prima battuta). Il messaggio nella riunione fra ministeri, presieduta da Giorgia Meloni e senza Giancarlo Giorgetti e Matteo Salvini, è stato volutamente rassicurante: poche cose da aggiustare, di decreto-legge non si è parlato. Ovviamente le cose sono più complesse sul piano tecnico, ma ad attenuare la tensione c’è una trattativa in cui al momento Roma può contare su un atteggiamento politico benevolo della commissione. Forse oggi capiremo qualcosa di più nel round tra governo e parti sociali, ma anche qui difficilmente verrà fuori il reale stato dell’arte.
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