PNRR

Lo stralcio dalla terza rata di 519 milioni non risolve l’impasse sugli studentati

Lo stralcio di 519 milioni dal pagamento della terza rata PNRR, in corso di formalizzazione da parte della UE, lascia irrisolto il nodo degli studentati universitari. Insieme al rinvio c’è infatti un declassamento da target a milestone dell’impegno per la quarta rata, i cui termini scadevano il 30 giugno.

Lo stralcio di 519 milioni dal pagamento della terza rata del PNRR, che sarà formalizzato dalla Ue entro un paio di settimane, lascia irrisolto il nodo degli studentati universitari che quello slittamento ha generato. Insieme al rinvio c’è infatti anche un declassamento da target a milestone dell’impegno per la quarta rata, i cui termini scadevano il 30 giugno 2023. La Ue non chiederà, dunque, che siano stati resi  disponibili agli studenti i primi 7.500 posti letto, ma genericamente che sia partito il processo di assegnazione. Resta, di fatto, soltanto l’obiettivo finale al 30 giugno 2026 di spendere i 960 milioni disponibili per realizzare i 65mila posti letto aggiuntivi. Diversi punti – compreso quello se si possano finanziare fra i soggetti privati anche gli investitori e non solo i gestori – sono oggetto di discussione con Bruxelles. Il Ministero dell’Università ha in corso una ricognizione delle proposte progettuali.

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INFRASTRUTTURE
Con la realizzazione di questa tratta il progetto complessivo raggiunge l’83% dei lavori. Una volta ultimati, la capacità sulla linea e i treni potranno viaggiare a una velocità massima di 160km/h, contro i 100km/h attuali che in alcune tratte oggi si riducono anche a 80-90km/h.
CONGIUNTURA
Frena la produzione industriale dell’eurozona che ad aprile torna con il segno negativo. Le stime preliminari diffuse da Eurostat mostrano una flessione congiunturale dello 0,1%, dopo l’aumento dello 0,5% a marzo, e ben più ampio è l’arretramento su base annua con -3% rispetto ad aprile 2023. Nell’intera Unione Europea la produzione industriale è aumentata dello 0,5% rispetto al mese di marzo e calata del 2% su base annua.  In Italia rispetto a marzo 2024 si è registrata una flessione dell’1% (dopo -0,5%) e del 2,9% rispetto ad aprile 2023 dopo il  -3,2%…
IL RAPPORTO
Il settore delle costruzioni tra Pnrr, bonus fiscali, tassi di interesse, capitale umano e sfide ESG resta il principale motore dell’economia italiana, nonostante cominci a mostrare i primi segnali di indebolimento dovuti a conflitti e tensioni geopolitiche. La fotografia è quella scattata dall’ultimo Report sul 2023 e sui primi mesi del 2024 della filiera delle costruzioni del Centro Studi Argenta Soa, società organismo di attestazione che certifica le aziende per la partecipazione alle gare pubbliche e inviato alle commissioni competenti di Camera e Senato – di Giusy Iorlano
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