PNRR

Lo stralcio dalla terza rata di 519 milioni non risolve l’impasse sugli studentati

Lo stralcio di 519 milioni dal pagamento della terza rata PNRR, in corso di formalizzazione da parte della UE, lascia irrisolto il nodo degli studentati universitari. Insieme al rinvio c’è infatti un declassamento da target a milestone dell’impegno per la quarta rata, i cui termini scadevano il 30 giugno.

Lo stralcio di 519 milioni dal pagamento della terza rata del PNRR, che sarà formalizzato dalla Ue entro un paio di settimane, lascia irrisolto il nodo degli studentati universitari che quello slittamento ha generato. Insieme al rinvio c’è infatti anche un declassamento da target a milestone dell’impegno per la quarta rata, i cui termini scadevano il 30 giugno 2023. La Ue non chiederà, dunque, che siano stati resi  disponibili agli studenti i primi 7.500 posti letto, ma genericamente che sia partito il processo di assegnazione. Resta, di fatto, soltanto l’obiettivo finale al 30 giugno 2026 di spendere i 960 milioni disponibili per realizzare i 65mila posti letto aggiuntivi. Diversi punti – compreso quello se si possano finanziare fra i soggetti privati anche gli investitori e non solo i gestori – sono oggetto di discussione con Bruxelles. Il Ministero dell’Università ha in corso una ricognizione delle proposte progettuali.

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NO AL SUBAPPALTO A CASCATA
Il sindaco e commissario del Giubileo 2025, Roberto Gualtieri, ha firmato un protocollo con le associazioni datoriali del settore edile e con i sindacati Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil di Roma e Lazio sulla realizzazione delle opere edili del Giubileo. “Riteniamo fondamentale che il Protocollo abbia gli strumenti per arginare la giungla degli appalti, dando centralità al contratto dell’edilizia, vietando il subappalto a cascata e adottando nelle procedure di gara l’offerta economicamente più vantaggiosa”, ha detto Benedetto Truppa, segretario generale della Fillea di Roma e del Lazio
CONFINDUSTRIA SERVIZI HCFS
Soddisfazione per la giornata di confronto in Europa sugli appalti del cleaning, del food e dei servizi di sicurezza. Lorenzo Mattioli, Presidente di EFCI e Confindustria Servizi HCFS: “La legislazione della UE in materia di public procurement ha dieci anni. La nostra società e la nostra economia sono cambiate da allora: siamo passati da una fase di inflazione praticamente nulla a un aumento costante e ripetuto dei prezzi, dei materiali e dei costi, sia industriali che della vita. I servizi che forniamo sono la malta che tiene insieme le nostre società. Era importante cominciare a parlarne”.
CONFINDUSTRIA
“Senza crescita non ci saranno le risorse per pagare il debito e il welfare non starà in piedi”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, nell’audizione sulla manovra alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. Bonomi ha aggiunto che non ci sono passi avanti sulla crescita strutturale, ma che “possiamo cambiare con il PNRR, il settennato della coesione e il tema delle riforme che il Paese non sta affrontando e che ci permetterebbero di eliminare i colli di bottiglia e recuperare competitività”. Sulle modifiche al PNRR, auspica che “resti la quota del 40% al Sud”.
NO AL SUBAPPALTO A CASCATA
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CONFINDUSTRIA
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ISTAT/1
Si è azzerato il PIL dell’Italia nel terzo trimestre 2023. Sia il dato congiunturale (su precedente trimestre) che quello tendenziale (su terzo trimestre 2022) segnano infatti un’assoluta stazionarietà. La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, di un aumento in quello dell’industria e di una stazionarietà in quello dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo della componente nazionale e un apporto positivo della componente estera netta. La variazione acquisita per il 2023 è pari a +0,7%.