Una perdita di 28 miliardi di euro (a prezzi correnti) negli investimenti in rinnovo abitativo per effetto dello stop al Superbonus e una crescita di 4 miliardi di investimenti nelle nuove opere pubbliche che diventano 5,4 miliardi se si considera la realizzazione di edifici pubblici e 7,7 miliardi se si includono anche le manutenzioni. Comunque poco per tamponare la falla prodotta dalla frenata degli incentivi fiscali e per evitare che il settore delle costruzioni registri nel 2024 una caduta dell’8,5% degli investimenti in termini reali rispetto al livello del 2023 che a sua volta dà un primo segnale di frenata (-0,6%) dopo il biennio di crescita impetuosa 2021-2022.
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