“È tempo di unire le forze – ribadisce Miceli – e introdurre tutte le risorse possibili, creare un’alleanza: committente e appaltatore devono costituire un fronte comune. Una visione di filiera guidata da un soggetto forte come il committente, ci appare indispensabile. È dalla filiera che occorre partire per fare fronte ai problemi realizzativi che quotidianamente sorgono. La soluzione può essere soltanto spalmare in maniera proporzionale responsabilità e oneri. Non si può chiedere alla singola impresa di velocizzare una procedura. Gli strumenti non li ha. Solamente chi sta a capo della filiera può intervenire in questo senso. E le imprese continueranno a fare il massimo per dare un contributo fattivo e robusto. Ognuno, in questa fase storica, è chiamato a fare la sua parte senza se e senza ma, in maniera razionale, perché non si rischi di fallire un’occasione irripetibile per l’Italia. Le imprese non possono sobbarcarsi tutti gli oneri della realizzazione del Pnrr. A fronte, infatti, dello stallo di grandi cantieri Pnrr per 9 miliardi da nord a sud, come denunciato nei giorni scorsi dall’Ance, alle imprese non è ancora prospettata una visione di medio-lungo periodo, indispensabile per garantire la prosecuzione dei lavori e la certezza degli investimenti oltre la fine del Piano”.
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