Sono 44 le correzioni al codice degli appalti proposte al governo dall’Autorità nazionale anticorruzione presieduta da Giuseppe Busìa. L’obiettivo è evidentemente l’inserimento nel decreto correttivo che sta preparando il ministero delle Infrastrutture, in coordinamento con la cabina di regia di Palazzo Chigi. Le proposte di ANAC sono classificate, secondo le indicazioni date dal MIT, in tre distinte tipologie: 27 attengono alle “modifiche sostanziali”, 14 alle “criticità interpretative”, 3 al “disallineamento testuale”.
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