IL DECRETO LEGGE 73/2021

Le imprese avviino monitoraggi (ed eventuali azioni legali) a partire dal 2025 per evitare la prescrizione dei crediti da revisione prezzi dopo cinque anni

di Niccolò Grassi
Il termine di prescrizione decorre dal momento in cui sorge il diritto a ciascun rateo del corrispettivo contrattuale, ossia dalla scadenza del pagamento del rateo stesso, qualora esso non venga corrisposto, oppure
dal momento in cui il rateo sia pagato, ma in misura inferiore a quanto dovuto contrattualmente, attivando così il diritto all’integrazione.

Il 2020 è stato un anno di indubbia particolarità per il settore della contrattualistica pubblica, caratterizzato non solo dall’esplosione della pandemia da Covid-19, che ha influenzato profondamente l’economia e l’esecuzione dei contratti, ma anche dall’introduzione della disciplina sulla revisione dei prezzi, formalizzata con il decreto legge 73/2021. Tale disciplina ha introdotto nuovi obblighi e diritti sia per le stazioni appaltanti che per gli operatori economici, determinando un impatto significativo sulle dinamiche dei contratti pubblici.

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La stazione appaltante legittimamente deve richiedere giustificativi dettagliati sul calcolo del costo della manodopera. Tale condotta della stazione appaltante è coerente con la normativa (articoli 11, comma 4, e 110 del Codice) e con la giurisprudenza.
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