Il decreto-legge 212 sul Superbonus “rischia di produrre solo scheletri urbani con cantieri fermi e tribunali intasati, premiando i furbi che hanno intascato fondi pubblici senza finire i lavori”. Nella valutazione dei costruttori dell’ANCE, fatta ieri in audizione alla commissione Finanze della Camera, non c’è solo lo scontato giudizio negativo sul DL, poco più di una sanatoria che permette di non perdere il 110% per i lavori già svolti nel caso in cui non si concluda l’intervento. C’è anche una prima denuncia degli effetti urbanistico-paesaggistici e sociali (contenzioso) che rischiamo di vedere nelle nostre città per effetto del problema che il governo non ha voluto risolvere e neanche affrontare, un tempo supplementare contingentato per consentire il completamento dei lavori. L’analisi comincia a spostarsi oltre il presente in cui c’è ancora battaglia tra fare e non fare e si comincia a trasferire anche sui risultati prodotti a stagione chiusa.
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GS
- 16 Gennaio 2024
- Articoli, In evidenza

Giorgio Santilli
Inoltre, spetta alla singola amministrazione valutare concretamente quale parte degli oneri assicurativi debba essere coperta con il 20% delle risorse di cui all’articolo 45, comma 2 (a discapito di altre finalità previste) e quale parte debba essere finanziata con altre risorse del quadro economico.
Il chiarimento della sentenza del 16 aprile: la stazione appaltante non deve essere qualificata per poter valutare una proposta di PPP presentata ai sensi dell’art. 193 del nuovo Codice.
La Scheda AVR è uno strumento utilizzato dalle Stazioni Appaltanti per comunicare all’ANAC i dati anagrafici degli operatori economici potenzialmente interessati a partecipare a procedure di affidamento. Invece, la Scheda TVR è come un “comunicato di chiusura”. La Stazione Appaltante la invia all’ANAC per informare che il processo di verifica avviato con la Scheda AVR si conclude senza che si arrivi a un affidamento.
Un monito che presagisce addirittura possibili contenziosi futuri derivanti proprio da un esercizio non proprio ortodosso della delega.
È evidente, pertanto, che ove dette sopravvenienze si verifichino successivamente alla valutazione di congruità dell’offerta, determinino il meccanismo del riequilibrio del contratto di appalto
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