Il nuovo PNRR avanza, con i suoi tagli e le sue rimodulazioni che colpiscono per 11,8 miliardi la rigenerazione urbana e territoriale, con progetti e appalti dei comuni in corso, e per altri 4 miliardi investimenti per il dissesto idrogeologico e la coesione sociale. L’Ance stima che tutti gli 11,8 miliardi colpiscono il settore delle costruzioni e non si tratta quindi di interventi di natura sociale, come è stato detto. Ci sarà ancora un mese di discussione sui dettagli del nuovo piano, prima della presentazione ufficiale a Bruxelles, quindi c’è ancora qualche margine di cambiamento. Il primo appello ufficiale è arrivato dai presidenti delle Regioni che hanno chiesto con un documento al Governo certezza dei finanziamenti alternativi per i progetti che si vogliono definanziare. Il rischio serio è quello di bloccare decine di migliaia di procedure di appalto in corso, molte delle quali sarebbe arrivata all’apertura dei cantieri.
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