VISTO DALLE IMPRESE

Il decreto legge 19 suscita grandi timori sulla prospettiva delle risorse finanziarie e su una seria politica di sicurezza del lavoro

La grande lotteria avviata dal DL sulle risorse messe, tolte, spostate del PNRR e del PNC non è un modello di programmazione efficiente ma rivela un metodo da ultima spiaggia che porta instabilità e grandi dubbi sulla capacità di generare flussi di spesa costante. Il rischio ora è di replicare con FSC e fondi di coesione dove deve essere chiaro un ventaglio di priorità per il territorio. Sulla sicurezza del lavoro non si possono mettere sullo stesso piano imprese improvvisate e imprese solide, microimprese e grandi strutture. Bisogna correggere gli errori sul nascere – di Giorgio Santilli

Il decreto legge 19 consegna al mondo delle imprese due grandi timori, giustificati, che sono cominciati a serpeggiare fin da quando sono circolate le prime bozze del decreto legge. Il primo timore è che sul fronte delle risorse finanziarie nazionali si stia raschiando il barile e che dopo il 2026 per i settori PNRR e anche prima del 2026 per i settori esclusi dal PNRR si torni ai tempi in cui le risorse per gli investimenti scarseggiavano. La forte stretta in arrivo sul Piano nazionale complementare ne è la riprova.

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GS

In archivio
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Come si ricorderà, la norma, per il fatto stesso di richiamare testualmente i “bandi” e gli “inviti”, aveva indotto a ritenerla non applicabile all’affidamento diretto, che gara non è e, quindi, non ha documenti di gara, quali appunto il bando e gli inviti. Tale interpretazione fu, tuttavia, respinta dal MIT con il Parere n. 2346 del 26/02/2024.
di Niccolò Grassi
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LA SENTENZA 367/2025 DEL CONSIGLIO DI STATO
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Nella procedura ristretta la fase di prequalifica fa parte della procedura di gara e richiede quindi il possesso dei requisiti, ma non è così nella procedura negoziata dove non c’è, né potrebbe esserci, la fase di prequalifica
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TAR LAZIO
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