Filca-Cisl: dopo la strage di Torino, usare tecnologie nei cantieri
“A Brandizzo una strage senza precedenti, che ci ha sconvolto e addolorato. Cordoglio per i cinque operai morti, ora bisogna fare luce”. Lo hanno dichiarato Enzo Pelle e Mario De Lellis, segretari generali della Filca-Cisl nazionale e della Filca-Cisl Torino. “Una cosa – hanno aggiunto – è bene ribadire: da tempo chiediamo interventi in grado di garantire la sicurezza in tutti i cantieri. Oggi la tecnologia ci permette di adottare modelli innovativi efficaci, grazie a sensori di ultima generazione e a sistemi di sicurezza all’avanguardia. Bisogna fermare questa scia di sangue sul lavoro”-
Giornalista professionista dal 1990, ha lavorato per 36 anni al Sole 24 Ore che ha lasciato il 1° luglio scorso. Per 30 anni si è occupato di leggi sugli appalti e di infrastrutture, ha creato Edilizia e Territorio, ha diretto la redazione romana del quotidiano dal 2016 al 2023. Il Diario dei nuovi appalti è la prima di una serie di iniziative editoriali che lancerà con il CRESME.
Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla NADEF 2024-2026. Il rapporto deficit/Pil cresce nel 2024 dal 3,6% tendenziale (cioè senza interventi) al 4,3% programmatico (con gli effetti delle politiche del governo), liberando risorse per 14 miliardi nella legge di bilancio. Per il ministro dell’Economia Giorgetti «se il debito non scende come dovrebbe è per effetto del Superbonus»: gli 80 miliardi di extracosti già evidenziati in passato sono spalmati «in quattro comode rate», ha ironizzato il ministro. Il PIL programmatico previsto dal Governo per il 2024 è dell’1,2%.
Grande esultanza di molti esponenti della maggioranza di centrodestra per «l’approvazione, da parte dell’Unione europea, della quarta rata». Non si tratta, però, della promozione della commissione dopo uno di quei durissimi assessment in cui si indicano i risultati raggiunti e le zone d’ombra in alcune centinaia di pagine. Si tratta invece dell’approvazione delle modifiche dei target contenuti nella quarta rata, con lo slittamento o il ridimensionamento di alcuni obiettivi. Ora, quindi, comincia il vero esame di merito, così come è in corso l’esame sulla revisione generale del Piano (g.s.)
Slitta dal 20 settembre a fine ottobre il termine fissato dal Ministero delle infrastrutture per la presentazione, da parte delle regioni, delle proposte da inserire nel nuovo Piano idrico nazionale, anticipato dal Diario dei nuovi appalti. Il rinvio è stato deciso per dar modo alle Regioni di presentare gli studi e le analisi di fattibilità considerati di grande importanza nel percorso di valutazione che sarà svolto dal MIT sui progetti presentati. Nel Piano rientreranno d’ufficio anche i 2,4 miliardi di progetti finanziati dal PNRR che stanno andando avanti nel percorso di attuazione.
Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla NADEF 2024-2026. Il rapporto deficit/Pil cresce nel 2024 dal 3,6% tendenziale (cioè senza interventi) al 4,3% programmatico (con gli effetti delle politiche del governo), liberando risorse per 14 miliardi nella legge di bilancio. Per il ministro dell’Economia Giorgetti «se il debito non scende come dovrebbe è per effetto del Superbonus»: gli 80 miliardi di extracosti già evidenziati in passato sono spalmati «in quattro comode rate», ha ironizzato il ministro. Il PIL programmatico previsto dal Governo per il 2024 è dell’1,2%.
Grande esultanza di molti esponenti della maggioranza di centrodestra per «l’approvazione, da parte dell’Unione europea, della quarta rata». Non si tratta, però, della promozione della commissione dopo uno di quei durissimi assessment in cui si indicano i risultati raggiunti e le zone d’ombra in alcune centinaia di pagine. Si tratta invece dell’approvazione delle modifiche dei target contenuti nella quarta rata, con lo slittamento o il ridimensionamento di alcuni obiettivi. Ora, quindi, comincia il vero esame di merito, così come è in corso l’esame sulla revisione generale del Piano (g.s.)
Slitta dal 20 settembre a fine ottobre il termine fissato dal Ministero delle infrastrutture per la presentazione, da parte delle regioni, delle proposte da inserire nel nuovo Piano idrico nazionale, anticipato dal Diario dei nuovi appalti. Il rinvio è stato deciso per dar modo alle Regioni di presentare gli studi e le analisi di fattibilità considerati di grande importanza nel percorso di valutazione che sarà svolto dal MIT sui progetti presentati. Nel Piano rientreranno d’ufficio anche i 2,4 miliardi di progetti finanziati dal PNRR che stanno andando avanti nel percorso di attuazione.
«Il reclutamento e la formazione di personale sono strategici perché il piano di sviluppo infrastrutturale in Italia prosegua a ritmi serrati. Il Gruppo Webuild sta lavorando in 31 principali progetti nel Paese, con circa 16.300 persone già all’opera e la previsione di assumerne altre 9.500 nel 2024-2026, tra operai e staff. Solo nel 2022 abbiamo assunto 15.000 persone, di cui circa il 40% under 30. Uno sforzo titanico, sia sotto il profilo del reperimento delle risorse sia della loro formazione, ma fondamentale per modernizzare le infrastrutture». Lo ha detto l’ad di Webuild Pietro Salini
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