GLI EFFETTI DELLA LEGGE 166/2024

Concessioni balneari, la proroga al 2027 è un bene per amministrazioni e operatori economici ma un rischio per l’Italia di reiterare una prassi sin troppo consolidata

di Niccolò Grassi
La proroga delle concessioni esistenti fino al 30 settembre 2027, con una possibile estensione fino al 31 marzo 2028, è stata motivata dalla necessità di consentire una pianificazione ordinata delle gare future, garantendo al contempo il rispetto delle norme europee in materia di trasparenza e concorrenza. Tuttavia, la decisione ha suscitato diverse perplessità

L’Italia è un Paese da salvare o, quantomeno, da correggere. Questo sembra emergere dall’analisi delle recenti produzioni legislative che caratterizzano settori strategici come l’edilizia, gli appalti pubblici e, soprattutto, le concessioni demaniali marittime. Proprio in quest’ultimo ambito si colloca la pubblicazione della legge 166/2024, la cosiddetta “salva infrazioni”, che ridefinisce la disciplina delle concessioni balneari. Tuttavia, sin dal primo esame, la norma evidenzia le criticità e le difficoltà che caratterizzano la gestione di questo settore.

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Un monito che presagisce addirittura possibili contenziosi futuri derivanti proprio da un esercizio non proprio ortodosso della delega.
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Con la realizzazione di questa tratta il progetto complessivo raggiunge l’83% dei lavori. Una volta ultimati, la capacità sulla linea e i treni potranno viaggiare a una velocità massima di 160km/h, contro i 100km/h attuali che in alcune tratte oggi si riducono anche a 80-90km/h.
CONGIUNTURA
Frena la produzione industriale dell’eurozona che ad aprile torna con il segno negativo. Le stime preliminari diffuse da Eurostat mostrano una flessione congiunturale dello 0,1%, dopo l’aumento dello 0,5% a marzo, e ben più ampio è l’arretramento su base annua con -3% rispetto ad aprile 2023. Nell’intera Unione Europea la produzione industriale è aumentata dello 0,5% rispetto al mese di marzo e calata del 2% su base annua.  In Italia rispetto a marzo 2024 si è registrata una flessione dell’1% (dopo -0,5%) e del 2,9% rispetto ad aprile 2023 dopo il  -3,2%…