IL PIANO DI RESILIENZA IN MEZZO AL GUADO

Completate solo 5 tappe su 13 della marcia del PNRR 2023, la partita Italia-Ue sul codice appalti è ancora tutta da giocare

A giorni il via libera del Consiglio Ue sulla modifica “mirata” degli obiettivi della quarta rata. Ancora da avviare l’iter sulla revisione (annunciata) del Piano da 16 miliardi. L’assessment della commissione sulla richiesta della quarta rata di finanziamento (ancora da presentare) dirà cosa della riforma dei contratti dovrà essere corretto o integrato. Proposte di rinvio per la digitalizzazione e l’accelerazione di aggiudicazione, esecuzione e pagamenti PA: che ne pensa la UE? Resta il nodo degli 11 miliardi da reperire per i progetti stralciati di rigenerazione urbana – di Giorgio Santilli

La partita politicamente difficile e tecnicamente complessa che l’Italia ha deciso di giocare nel 2023 con l’Unione europea sul PNRR non è ancora arrivata a metà strada e accusa più di un ritardo sulla tabella di marcia, se è vero che delle tredici tappe del percorso a ostacoli ne sono state completate finora solo cinque e mancano ancora quelle più impegnative (si veda la tabella qui o in fondo all’articolo). Tra queste – oltre al verdetto europeo principale sulla riscrittura complessiva di 16 miliardi del Piano che l’Italia deve ancora formalizzare – c’è anche l’assessment (valutazione) che la commissione Ue farà dopo che l’Italia avrà presentato la richiesta di finanziamento della quarta rata: se un primo giudizio è stato espresso positivamente sui dieci obiettivi di cui l’Italia ha chiesto e ottenuto la modifica o il rinvio, ancora nessuna valutazione è stata espressa dalla commissione sugli altri 18 obiettivi (non modificati) della quarta rata. E fra questi ci sono le “pagelle” che il Diario dei nuovi appalti attende con maggiore curiosità: quelle sui due target M1C1-73 (Entrata in vigore della riforma del codice dei contratti pubblici) e M1C1-74 (Entrata in vigore di tutte le necessarie misure di esecuzione e delle norme di diritto derivato per la riforma relativa alla semplificazione del codice dei contratti pubblici).

Questo contenuto è riservato agli abbonati

Accedi per continuare nella lettura.

Non hai ancora un abbonamento?

Abbonati ora o richiedi la demo gratis per 10 giorni!

GS

In archivio
SPARITO DAI RADAR DA MARZO 2024
di Gabriella Sparano
Lo schema dell’Autorità, recependo le diverse interpretazioni, aveva isolato tre diverse opzioni, affidando, in un primo tempo, all’esito della consultazione pubblica, la scelta dell’opzione regolatoria da indicare nel bando tipo (sebbene essa propendesse già per quella intermedia), e ritenendo opportuno, in un secondo tempo, attendere la decisione del Legislatore.
TAR LAZIO
di Gabriella Sparano
Rigettata così la posizione assunta dall’Amministrazione impugnata secondo la quale, invece, il disposto dell’articolo 36, comma 1, del Codice sarebbe finalizzato alla tutela del principio di trasparenza dell’azione amministrativa.
LA SENTENZA DEL TAR LAZIO
di Gabriella Sparano
Per il giudice prevale il principio di tassatività delle cause di esclusione, di cui all’articolo 10 del codice, secondo cui le cause di esclusione non possono essere interpretate estensivamente. Ciò anche in ragione del decreto legislativo 150/2022 che ha modificato la disciplina del patteggiamento escludendo che la sentenza di patteggiamento possa produrre, in ambito diverso da quello penale e in assenza di pene accessorie, gli effetti di una sentenza di condanna
IL PARERE DELLA COMMISSIONE SPECIALE
di Gabriella Sparano
Un monito che presagisce addirittura possibili contenziosi futuri derivanti proprio da un esercizio non proprio ortodosso della delega.
TAR LAZIO
di Gabriella Sparano
È evidente, pertanto, che ove dette sopravvenienze si verifichino successivamente alla valutazione di congruità dell’offerta, determinino il meccanismo del riequilibrio del contratto di appalto
INFRASTRUTTURE
Con la realizzazione di questa tratta il progetto complessivo raggiunge l’83% dei lavori. Una volta ultimati, la capacità sulla linea e i treni potranno viaggiare a una velocità massima di 160km/h, contro i 100km/h attuali che in alcune tratte oggi si riducono anche a 80-90km/h.
CONGIUNTURA
Frena la produzione industriale dell’eurozona che ad aprile torna con il segno negativo. Le stime preliminari diffuse da Eurostat mostrano una flessione congiunturale dello 0,1%, dopo l’aumento dello 0,5% a marzo, e ben più ampio è l’arretramento su base annua con -3% rispetto ad aprile 2023. Nell’intera Unione Europea la produzione industriale è aumentata dello 0,5% rispetto al mese di marzo e calata del 2% su base annua.  In Italia rispetto a marzo 2024 si è registrata una flessione dell’1% (dopo -0,5%) e del 2,9% rispetto ad aprile 2023 dopo il  -3,2%…