PRESENTATO L'OSSERVATORIO CONGUNTURALE

Brancaccio (Ance): una politica stabile per l’edilizia. Rigenerazione urbana, casa, nuovi incentivi, un piano per il dopo-2026. Nel 2023 +5%, previsione per il 2024 a -7,4%

Le imprese chiedono un piano per il settore. La politica litiga ancora sul Superbonus: la maggioranza vuole “tirare una linea”, l’opposizione ne riconosce i meriti. Ma il vero obiettivo è un riordino degli incentivi per garantire investimenti anche nel lungo termine. Occhi puntati sul PNRR che sconta il taglio dei fondi per i progetti dei comuni proprio mentre stavano accelerando e chiede processi autorizzativi più snelli per le grandi opere – di Deborah Appolloni e Giorgio Santilli

Mentre crescono le preoccupazioni sull’andamento del Pnrr che deve fare i conti con il taglio dei fondi per i Comuni e con la lentezza dei processi autorizzativi per le grandi opere, l’ANCE apre il dibattito sul dopo 2026, anno che dovrebbe vedere la conclusione di tutti i progetti finanziati dal piano europeo. “Chiediamo una politica per il settore che vada oltre il 2026”, ha detto la presidente Federica Bancaccio chiudendo il dibattito seguito alla presentazione dell’Osservatorio congiunturale. L’associazione dei costruttori mira a riforme strutturali e durature. “Per lavorare sulla dimensione delle nostre imprese – ha chiarito Brancaccio – occorre avere una tenuta di mercato che in questi anni non c’è stata. Noi siamo favorevoli al Ponte sullo Stretto ma non può assorbire il 92% delle risorse nella legge di bilancio. Occorre guardare alla rigenerazione urbana, a politiche reali e attualizzate per il piano casa. Riteniamo che il PNRR sia la più grande occasione non solo di sviluppo del paese, ma anche la palestra per sperimentare le semplificazioni di ciò che ha rallentato la crescita negli ultimi decenni”.

Questo contenuto è riservato agli abbonati

Accedi per continuare nella lettura.

Non hai ancora un abbonamento?

Abbonati ora o richiedi la demo gratis per 10 giorni!

In archivio
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE
di Gabriella Sparano
Le stazioni appaltanti sono sole nel comprendere ed applicare gli articolati meccanismi revisionali, differenti a seconda che si tratti di lavori oppure di servizi e forniture. Rispetto alla disciplina previgente, infatti, il Codice 36/2023 pone un forte accento sull’obbligatorietà dell’inserimento, nei documenti di gara iniziali (ma anche negli affidamenti diretti), di clausole di revisione prezzi, strettamente connesse all’oggetto del contratto.
SENTENZA N. 4036
di Niccolò Grassi
L’adesione a tale ricostruzione si misura anche nella puntuale valorizzazione della giurisprudenza europea, con il riferimento alla sentenza della Corte di Giustizia UE del 26 settembre 2024.
TAR UMBRIA-PERUGIA
di Gabriella Sparano
Nella vicenda su cui si è pronunciato il tribunale, nonostante il ricorrente avesse correttamente caricato a sistema la documentazione amministrativa, l’offerta tecnica e quella economica, la dimenticanza di cliccare sul pulsante di “conferma offerta” è risultata fatale.
IL PARERE DELLA COMMISSIONE SPECIALE
di Gabriella Sparano
Un monito che presagisce addirittura possibili contenziosi futuri derivanti proprio da un esercizio non proprio ortodosso della delega.
TAR LAZIO
di Gabriella Sparano
È evidente, pertanto, che ove dette sopravvenienze si verifichino successivamente alla valutazione di congruità dell’offerta, determinino il meccanismo del riequilibrio del contratto di appalto
INFRASTRUTTURE
Con la realizzazione di questa tratta il progetto complessivo raggiunge l’83% dei lavori. Una volta ultimati, la capacità sulla linea e i treni potranno viaggiare a una velocità massima di 160km/h, contro i 100km/h attuali che in alcune tratte oggi si riducono anche a 80-90km/h.
CONGIUNTURA
Frena la produzione industriale dell’eurozona che ad aprile torna con il segno negativo. Le stime preliminari diffuse da Eurostat mostrano una flessione congiunturale dello 0,1%, dopo l’aumento dello 0,5% a marzo, e ben più ampio è l’arretramento su base annua con -3% rispetto ad aprile 2023. Nell’intera Unione Europea la produzione industriale è aumentata dello 0,5% rispetto al mese di marzo e calata del 2% su base annua.  In Italia rispetto a marzo 2024 si è registrata una flessione dell’1% (dopo -0,5%) e del 2,9% rispetto ad aprile 2023 dopo il  -3,2%…