CONGRESSO NAZIONALE

Battesimo ASSORUP, ora la sfida è crescere in fretta. Ricciardi: a Meloni chiediamo un tavolo tecnico sul RUP

Intervengono molti politici (FDI, FI e M5S ma mancano Lega e PD) e tanti tecnici “amici”, ma si sentono poche voci della base RUP. Assenti i grandi sindacati, c’è solo un sindacatino autonomo. Zangrillo: ascolteremo le proposte sulla riorganizzazione della PA. Busìa: valutare i curriculum e misurare il merito, l’obiettivo è qualificare le stazioni appaltanti. Le proposte prioritarie restano la “patente del RUP” per professionalizzare la categoria e la partecipazione agli incentivi del 2% – di Giorgio Santilli

Si sono sentite più le voci della politica e dei tecnici “amici” che le voci della base dei RUP al primo congresso nazionale di ASSORUP, l’associazione che punta a mettere insieme il mondo dei Responsabili unici di progetto. La partecipazione di politici di vari schieramenti (M5S e soprattutto Fratelli d’Italia e Forza Italia che si sono vantati di aver favorito la nascita dell’associazione, mentre pesano le assenze della Lega del ministro Salvini e del PD) e il video del ministro della PA Zangrillo («pronto a valutare le proposte in materia di organizzazione della PA») sono, d’altronde, l’indicatore più evidente, ancora più del numero dei 500 iscritti (circa) a undici mesi dalla nascita, della grande intuizione “politica” del presidente Daniele Ricciardi di colmare un vuoto di rappresentanza di un’area professionale decisiva per il sistema degli appalti. E sono anche il passe-partout che consentono a Ricciardi di chiudere il congresso con un intervento di pochissimi minuti in cui l’unico elemento rilevante è, non senza una certa sfrontatezza per una neonata associazione, la richiesta a Giorgia Meloni di aprire un tavolo tecnico sulla figura del RUP.

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GLI SCENARI DELLO SCONTRO SULLA LEGGE 49
La relazione annuale di Busìa martedì ultima occasione di dialogo con il governo. Se le regole ANAC confermeranno la posizione presa nella Nota alla cabina di regìa sugli appalti, dovranno essere applicate dalle stazioni appaltanti per le gare sopra soglia UE, ma il rischio maggiore per i professionisti è una disapplicazione generalizzata della legge 49 nel settore pubblico. In attesa di una norma legislativa interpretativa, invocata da tutti per decreto legge o correttivo al codice, l’unica strada per le categorie professionali sarebbe il ricorso contro la delibera ANAC – di Giorgio Santilli
EDILIZIA
Serve una soluzione urgente per superare le questioni aperte di normativa urbanistica che stanno bloccando tutte le operazioni immobiliari nel capoluogo lombardo. Il tema è stato al centro del convegno promosso da ASPESI – associazione nazionale delle società di investimento immobiliare – con il Centro Studi Borgogna e gli studi legali Belvedere e Ventimiglia.
APPALTI
E’ questa la richiesta del presidente di Confcooperative Maurizio Gardini, che, nella sua relazione all’assemblea nazionale, passa in rassegna i temi caldi del settore. Tra questi, c’è il macigno di 2,5 miliardi dei debiti della Pa nei confronti delle imprese cooperative. Imprese in affanno e messe a dura prova dal mix di rincari dell’energia e delle materie prime, il mismatch sul mercato del lavoro e la contrazione della domanda interna
SICUREZZA LAVORO
All’indomani del tavolo con le parti sociali, il ministro del Lavoro conferma in Parlamento tempi stretti per le nuove misure in materia di sicurezza sul lavoro previste dalla legge 56, che dovranno entrare in vigore il primo ottobre prossimo e per le quali sono previsti decreti attuativi del ministero del Lavoro. Tra questi, il decreto che dovrà definire l’estensione della patente a crediti nell’edilizia anche ad altri settori
DOPO IL CDM
“Riteniamo che il Dl Agricoltura, col divieto dell’agrivoltaico a terra, sia un danno per l’Italia. Nessuno vuole una conversione selvaggia dei terreni agricoli, ma andrebbe fatto un ragionamento sulle aree agricole non più in produzione, che potrebbe essere conveniente convertire al fotovoltaico. Invece il divieto generalizzato non permette valutazioni economiche, non ha la flessibilità necessaria”.