CONGRESSO NAZIONALE

Battesimo ASSORUP, ora la sfida è crescere in fretta. Ricciardi: a Meloni chiediamo un tavolo tecnico sul RUP

Intervengono molti politici (FDI, FI e M5S ma mancano Lega e PD) e tanti tecnici “amici”, ma si sentono poche voci della base RUP. Assenti i grandi sindacati, c’è solo un sindacatino autonomo. Zangrillo: ascolteremo le proposte sulla riorganizzazione della PA. Busìa: valutare i curriculum e misurare il merito, l’obiettivo è qualificare le stazioni appaltanti. Le proposte prioritarie restano la “patente del RUP” per professionalizzare la categoria e la partecipazione agli incentivi del 2% – di Giorgio Santilli

Si sono sentite più le voci della politica e dei tecnici “amici” che le voci della base dei RUP al primo congresso nazionale di ASSORUP, l’associazione che punta a mettere insieme il mondo dei Responsabili unici di progetto. La partecipazione di politici di vari schieramenti (M5S e soprattutto Fratelli d’Italia e Forza Italia che si sono vantati di aver favorito la nascita dell’associazione, mentre pesano le assenze della Lega del ministro Salvini e del PD) e il video del ministro della PA Zangrillo («pronto a valutare le proposte in materia di organizzazione della PA») sono, d’altronde, l’indicatore più evidente, ancora più del numero dei 500 iscritti (circa) a undici mesi dalla nascita, della grande intuizione “politica” del presidente Daniele Ricciardi di colmare un vuoto di rappresentanza di un’area professionale decisiva per il sistema degli appalti. E sono anche il passe-partout che consentono a Ricciardi di chiudere il congresso con un intervento di pochissimi minuti in cui l’unico elemento rilevante è, non senza una certa sfrontatezza per una neonata associazione, la richiesta a Giorgia Meloni di aprire un tavolo tecnico sulla figura del RUP.

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