Il nuovo Codice dei contratti pubblici ha riscritto in modo sostanziale la disciplina degli affidamenti diretti, rafforzandone il ruolo operativo per le stazioni appaltanti e allo stesso tempo imponendo maggior rigore sul piano dei principi generali e degli obblighi documentali, soprattutto quando l’operatore economico selezionato non ha sede in Italia. Prima di poter affrontare ogni ulteriori
approfondimento sul punto, occorre tuttavia ricordare che l’affidamento diretto, come chiarito dall’art. 3, lett. d) dell’Allegato I.3 del Codice, non costituisce una vera e propria procedura di gara, bensì un procedimento amministrativo semplificato che consente alla stazione appaltante di scegliere discrezionalmente l’operatore, a condizione che vengano rispettati criteri qualitativi e quantitativi
minimi, nonché garantita l’adeguatezza del soggetto affidatario rispetto alle prestazioni richieste.
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