LAVORO

A marzo nuovo record per l’occupazione, cresce al 62,1% mentre la disoccupazione scende al 7,2%

Aumenta il numero di occupati che, nello scorso mese, sono 70 mila unità in più rispetto a febbraio mentre da marzo 2023, sono 425 mila in più. Cala la disoccupazione e anche quella giovanile che, seppur sempre molto elevata, scende al 20,1%. La disoccupazione italiana rimane rimane superiore alla media dell’area euro dove si registra un tasso del 6,5%, stabile rispetto al mese precedente. Al di sotto delle attese sono poi i dati che arrivano dagli Usa, dove sono stati creati 175 mila posti di lavoro

Ancora un record per l’occupazione e disoccupazione ancora in calo. Per il mercato del lavoro italiano, marzo è foriero di dati positivi, a cominciare, appunto, dal nuovo progresso che segna il numero degli occupati che crescono di 70 mila unità, +0,3%, rispetto al mese precedente. Un aumento che interessa uomini e donne, dipendenti e tutte le classi d’età a eccezione dei 35-49enni che registrano un calo. Secondo la fotografia che scatta l’Istat, a marzo la crescita dell’occupazione è effetto dell’aumento sia dei dipendenti, che raggiungono i 18 milioni 793mila, sia degli autonomi, pari a 5 milioni 56mila. Il numero degli occupati – 23 milioni 849mila – è superiore di 425mila unità rispetto a marzo 2023, come conseguenza dell’incremento di 559mila dipendenti permanenti e di 46mila autonomi, a fronte della diminuzione di 180mila dipendenti a termine. Su base mensile, il tasso di occupazione sale al 62,1% (+0,2 punti).

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Alla fine, nel pieno caos del dibattito in Commissione Finanze, Forza Italia ha ritirato i due emendamenti che puntavano a ridurre il ruolo di ARERA sull’elaborazione delle tariffe sui rifiuti. A firmarli erano stati i senatori Claudio Fazzone e Claudio Lotito. Il dibattito sulla questione era iniziato lunedì con la lettera di Assoambiente (per voce del presidente Chicco Testa) al governo. Anche ieri erano seguite numerose reazioni contrarie da imprese e consumatori.
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SETTORI IN CRISI
Molto positivo il primo incontro cui hanno partecipato numerose aziende e le principali associazioni di categoria, tra cui ANIR Confindustria, Angem e Confcooperative. Al termine dell’appuntamento il Presidente di ANIR Confindustria, Massimo Piacenti, ha dichiarato: “Il settore della ristorazione collettiva sta attraversando una crisi senza precedenti. Gli effetti della pandemia, seguiti dalle tensioni del conflitto russo-ucraino, hanno esacerbato le difficoltà economiche e operative delle nostre imprese”.