SOLUZIONE DIFFICILE, LA UE ATTENTA AL NODO CONCORRENZA

Sull’equo compenso avanti piano: l’ipotesi della cabina di regia è di applicarlo solo sotto la soglia Ue

di Giorgio Santilli
Nell’incontro di martedì, coordinato dal sottosegretario alla presidenza Mantovano, si è cominciato a ragionare sulla possibile soluzione al conflitto fra la legge 49 e il codice degli appalti 36. La concorrenza sarebbe difesa a pieno per i servizi di importo comunitario, potrebbe essere alleggerita per il sottosoglia, come succede anche con procedure negoziate senza bando e affidamenti diretti. Ma anche nell’ultimo incontro sulla quinta rata del Pnrr il tema della concorrenza è stato posto nuovamente con molta forza.

Il silenzio quasi totale che martedì scorso ha avvolto la prima riunione della cabina di regia, rotto solo da qualche sussurro, spiega bene la preoccupazione del governo sulla questione delicatissima dell’applicazione agli appalti dell’equo compenso. Preoccupazione che nasce da tre elementi: il primo è che una soluzione non c’è ancora e trovarla è tutt’altro che facile; il secondo è che, quando la soluzione sarà stata individuata, il governo vorrà condividerla con le rappresentanze delle categorie interessate – e in particolare i professionisti tecnici come ingegneri, architetti e geometri – prima di renderla pubblica; la terza è che nella partita potrebbe rientrare la commissione Ue – tramite target Pnrr sugli appalti – per i versanti concorrenziali. Ecco perché della cabina di regia, coordinata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Mantovano, non si è saputo quasi nulla: i lavori devono restare riservatissimi.

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