Moderato ma costante: è questo il ritmo che scandirà la crescita dell’economia nel 2024 e nel 2025. E’ la previsione dell’Istat che per quest’anno stima un aumento del PIL dell’1% e dell’1,1% per il prossimo. Il risultato del 2024 centrerebbe così l’obiettivo fissato dal DEF, appunto +1%, mentre rimarrebbe leggermente al di sotto del target dell’1,2% per il 2025. Nei giorni scorsi, l’Istat ha comunicato i dati definitivi del primo trimestre, che vedono una crescita congiunturale confermata a +0,3% mentre il dato tendenziale è stato rivisto al rialzo a + 0,7% da +0,6%. La crescita già acquisita si attesta allo 0,6%. Lo scenario previsivo rimane, comunque, caratterizzato dal perdurare di una elevata incertezza del quadro internazionale, determinata dall’evoluzione delle tensioni geo-politiche, avverte l’istituto di statistica. A sostenere l’aumento del PIL nel 2024 sarà il contributo sia della domanda interna al netto delle scorte, sia della domanda estera netta (+0,7 punti percentuali per entrambe), con un contributo delle scorte ancora negativo (-0,4 p.p.). Nel 2025 a trainare la crescita dell’economia italiana sarebbe invece la domanda interna (+0.9 p.p.). Inoltre, i consumi privati continuano a essere sostenuti dal rafforzamento del mercato del lavoro e dall’incremento delle retribuzioni in termini reali, ma frenati da un aumento della propensione al risparmio. Tali dinamiche determineranno per il 2024 una crescita moderata (+0,4%) dei consumi delle famiglie e delle ISP, le istituzioni sociali private al servizio delle famiglie, e una successiva accelerazione nel 2025 (+1%). Sul fronte degli investimenti fissi lordi, si prevede una dinamica di decelerazione nel biennio di previsione (+1,5% e +1,2% rispettivamente nel 2024 e 2025, dal +4,7% del 2023), determinata dal venire meno degli incentivi fiscali all’edilizia, che saranno compensati sia dagli effetti dell’attuazione delle misure previste dal PNRR, sia dalla riduzione dei tassi di interesse. L’occupazione, misurata in termini di unità di lavoro (ULA), segnerà una crescita in linea con quella del PIL (+0,9% nel 2024 e +1,0% nel 2025) a cui si accompagnerà un calo del tasso di disoccupazione (7,1% quest’anno e 7,0% nel 2025). Per i prossimi mesi ci si attende un graduale ritorno verso tassi di inflazione vicini ai target della BCE; tale dinamica determinerà, per il 2024 una forte decelerazione del deflatore della spesa delle famiglie residenti (+1,6% dal +5,2% del 2023) a cui seguirà un moderato incremento nel 2025 (+2,0%).
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