IL DECRETO LEGGE FIRMATO DA MATTARELLA

Fotovoltaico, integrati i rilievi del Quirinale: si salvano i progetti PNRR e le Comunità energetiche

Il MASE la spunta sulle deroghe ai pannelli a terra. L’Associazione consumatori e produttori di energie rinnovabili: perché “a fronte di una alta percentuale di suolo inutilizzato [3,7 milioni di ettari], adottare una posizione così rigida nei confronti del fotovoltaico?”. Bonelli (Avs): “Questa misura è un attacco alle rinnovabili, non una difesa dal consumo del suolo”. il 30% dei 30.319 MW in esercizio a fine 2023 risulta collocato a terra, il restante 69% si distribuisce su superfici non a terra, solo l’1% è agrivoltaico. Gava: presto un Dlgs per rinnovabili e accumulo – di Mauro Giansante

Il decreto Agricoltura è stato firmato da Sergio Mattarella. Si chiude, dunque, la vicenda iniziata con i prodromi di uno scontro tra MASE e MASAF, poi smorzata già dal Consiglio dei Ministri di dieci giorni fa. Successivamente, il dibattito era ripreso con le proteste di associazioni e addetti del settore rinnovabili. “Auspico che il Parlamento possa migliorarlo ancor più”, ha detto il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida commentando il testo bollinato. “Il decreto legge è stato assegnato alla IX Commissione del Senato – Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare”, ha poi comunicato il presidente Luca De Carlo. “Lo incardineremo già nella prossima settimana e così potremo dare il via all’iter di approvazione. Dopo il passaggio in commissione, il testo passerà all’esame e al voto dell’Aula, il tutto entro la fine del mese di giugno”. Si inizierà dal Senato, ha confermato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, al termine della riunione dei capigruppo di Palazzo Madama.

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Solo lo scorso 15 aprile 2025, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha lanciato una rilevazione “lampo” per censire le scuole interessate a procedere all’affidamento di beni e servizi, anche in concessione, per importi superiori a 140.000 euro (IVA esclusa) per l’anno scolastico 2025/2026. Ma adesso, fino al primo settembre che sancirà gli USR quali nuove stazioni appaltanti, che succederà?
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