LA RELAZIONE ANNUALE DELL'ANAC

Busìa: “Basta commissari e deroghe, ora il correttivo al codice. Qualificazione ok ma serve una fase 2 per strutturare le PA”

Il presidente dell’Autorità anticorruzione ha detto di aver già presentato al governo un pacchetto di misure per risolvere “le criticità emerse nella prima fase di applicazione del codice”. La priorità resta la riduzione degli affidamenti diretti che hanno rappresentato il 90% del totale, 95% se comprendiamo anche le procedure negoziate. Nessuna novità sull’equo compenso se non ribadire la richiesta al governo di risolvere i problemi con un chiarimento legislativo. Dalla digitalizzazione “innegabili difficoltà” ma anche la certezza di andare avanti – di Giorgio Santilli

Il rischio che la corruzione si estenda anche per una normativa opaca e poco concorrenziale che favorisce deroghe, commissari, affidamenti diretti senza gara. La necessità di correggere il codice al più presto per “affrontare le criticità emerse nella fase di avvio”. La rivendicazione del successo della qualificazione delle stazioni appaltanti. La difesa della digitalizzazione. Sono alcuni dei temi che il presidente di ANAC, Giuseppe Busìa, ha toccato ieri nella sua relazione annuale alla Camera. Sono i temi che dovrebbero portare a breve qualche correzione al quadro legislativo attuale.

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Inoltre, spetta alla singola amministrazione valutare concretamente quale parte degli oneri assicurativi debba essere coperta con il 20% delle risorse di cui all’articolo 45, comma 2 (a discapito di altre finalità previste) e quale parte debba essere finanziata con altre risorse del quadro economico.
TAR FRIULI-VENEZIA GIULIA
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Il chiarimento della sentenza del 16 aprile: la stazione appaltante non deve essere qualificata per poter valutare una proposta di PPP presentata ai sensi dell’art. 193 del nuovo Codice.
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