IL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Comincia in Parlamento la partita dei 75 miliardi di fondi di coesione: Fitto contro tutti, poi round decisivo a settembre

Ancora una volta Fitto accentra su di sé i poteri per indicare le priorità e le opere ammesse ai finanziamenti: i titolari dei programmi dovranno mandare a lui l’elenco degli investimenti che vorranno finanziare. Sei settori prioritari, ministeri e regioni sul piede di guerra per la perdita delle competenze sulla programmazione, primo round in Parlamento per la conversione. Nei programmi ci saranno tante strade e tanta acqua, energia e dissesto idrogeologico, ma forse anche uno spazio per un nuovo piano di efficientamento energetico del patrimonio immobiliare – di Giorgio Santilli

“Rimetteremo in moto 75 miliardi”. L’entità dell’operazione avviata dal decreto legge coesione, approvato ieri dal Consiglio dei ministri, l’ha data lo stesso ministro proponente, Raffaele Fitto: 43 miliardi sono i fondi europei di coesione, la parte restante il cofinanziamento nazionale. Il suo obiettivo è superare la tradizionale pianificazione molto frammentata di queste risorse per inserirle in un quadro unitario raccordato agli obiettivi strategici del PNRR e alle intese per il Fondo sviluppo coesione (FSC) e sottoposto a sei priorità settoriali destinate ad assorbire la quasi totalità dei fondi liberati dalla riforma: risorse idriche, infrastrutture per il rischio idrogeologico e la protezione dell’ambiente, trasporti e mobilità sostenibile, energia, sostegno alle imprese per le transizioni digitale e verde.

Questo contenuto è riservato agli abbonati

Accedi per continuare nella lettura.

Non hai ancora un abbonamento?

Abbonati ora o richiedi la demo gratis per 10 giorni!

GS

In archivio
TAR LIGURIA
di Niccolò Grassi
In relazione al noto Festival, il tribunale ha affermato che per i contratti attivi (come quello in questione, che offre opportunità di guadagno al concessionario), il principio di concorrenza impone l’interpello del mercato e il confronto di offerte concorrenti; si tratta di un obbligo che deriva dai principi generali sanciti dall’art. 13, comma 5, del Codice nonché dai regolamenti di contabilità pubblica.
TAR LOMBARDIA-BRESCIA
di Gabriella Sparano
L’elemento “tempo” rimane un fattore estrinseco, che può assumere un’ipotetica rilevanza solo nel caso in cui alla brevità delle operazioni concorsuali si accompagni un esito irrazionale ed illogico”.
AFFIDABILITà DELLE OFFERTE E DISCREZIONALITà DELLA STAZIONE APPALTANTE
di Niccolò Grassi
Baluardo contro il rischio di aggiudicazioni non sostenibili economicamente o tecnicamente. la valutazione delle offerte anomale è uno degli strumenti più significativi nel garantire la corretta esecuzione di contratti pubblici
IL PARERE DELLA COMMISSIONE SPECIALE
di Gabriella Sparano
Un monito che presagisce addirittura possibili contenziosi futuri derivanti proprio da un esercizio non proprio ortodosso della delega.
TAR LAZIO
di Gabriella Sparano
È evidente, pertanto, che ove dette sopravvenienze si verifichino successivamente alla valutazione di congruità dell’offerta, determinino il meccanismo del riequilibrio del contratto di appalto
INFRASTRUTTURE
Con la realizzazione di questa tratta il progetto complessivo raggiunge l’83% dei lavori. Una volta ultimati, la capacità sulla linea e i treni potranno viaggiare a una velocità massima di 160km/h, contro i 100km/h attuali che in alcune tratte oggi si riducono anche a 80-90km/h.
CONGIUNTURA
Frena la produzione industriale dell’eurozona che ad aprile torna con il segno negativo. Le stime preliminari diffuse da Eurostat mostrano una flessione congiunturale dello 0,1%, dopo l’aumento dello 0,5% a marzo, e ben più ampio è l’arretramento su base annua con -3% rispetto ad aprile 2023. Nell’intera Unione Europea la produzione industriale è aumentata dello 0,5% rispetto al mese di marzo e calata del 2% su base annua.  In Italia rispetto a marzo 2024 si è registrata una flessione dell’1% (dopo -0,5%) e del 2,9% rispetto ad aprile 2023 dopo il  -3,2%…