“Mentre il medico studia, il malato muore” recita un antico adagio, che oggi potremo adattare così: “Mentre il ministro della Giustizia studia la composizione e l’istituzione dell’Osservatorio sull’equo compenso e la cabina di regia, il dipartimento per gli Affari giuridici e legislativi della presidenza del Consiglio dei ministri e il MIT studiano la segnalazione dell’ANAC del 7 luglio 2023, la legge sull’equo compenso n. 49/2023 è disapplicabile negli appalti pubblici”.
È questo, infatti, il messaggio che si ricava leggendo il parere di precontenzioso dell’ANAC n. 101 del 28 febbraio 2024, che rischia di relegare la legge sull’equo compenso ai soli rapporti contrattuali stipulati iure privatorum, almeno fino a quando non ci sarà un intervento autorevole e istituzionalmente competente volto a chiarire finalmente il tanto discusso e incerto rapporto tra la normativa sull’equo compenso di cui alla L. 49/2023 e la disciplina contenuta nel Dlgs 36/2023.
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