LE LINEE GUIDA SUI REQUISITI DEI FORMATORI

La SNA esclude dall’attività di formazione per le stazioni appaltanti i soggetti privati con finalità di lucro

Potranno svolgere queste attività necessaria per la qualificazione delle SA soltanto soggetti che escludano finalità di lucro per le proprie attività: università pubbliche o private, enti pubblici con finalità istituzionali di formazione dei dipendenti pubblici e dei professionisti, società in house, fondazioni, associazioni o consorzi, soggetti privati. Il provvedimento annunciato dall’ANAC, reperibile solo sul sito della SNA – di Gabriella Sparano

Archiviate, o quasi, le polemiche sul Fascicolo virtuale dell’operatore economico, versione 2.0, altre dispute si stanno affacciando all’orizzonte nel complesso e difficile mondo dei contratti pubblici. Pomo della discordia, questa volta, è l’approvazione del regolamento contenente i requisiti per l’accreditamento degli enti che erogano attività di formazione sui contratti pubblici ai fini della qualificazione delle stazioni appaltanti.
La formazione del personale è, infatti, uno dei requisiti da soddisfare per ottenere la qualificazione e, tra l’altro, il prossimo giugno, compiranno un anno le prime qualificazioni richieste dalle stazioni
appaltanti che, ai sensi dell’articolo 11 dell’allegato II.4 del codice, sono aggiornate ogni due anni.
Pertanto, l’approvazione di questo regolamento appare tempestiva proprio in vista delle formazioni che le stazioni appaltanti devono fornire ai propri dipendenti per il primo aggiornamento delle
informazioni e dei dati necessari per la revisione della qualificazione da avviare entro tre mesi dalla scadenza biennale, per evitare il rischio di una diminuzione del punteggio inizialmente ottenuto.
A lamentarsi, però, di questo documento, invocandone in alcuni casi addirittura una incostituzionalità per contrasto con l’articolo 41 della Costituzione, è proprio la categoria dei formatori che, dall’entrata in vigore del nuovo codice, ha visto sempre più incrementare le proprie fila e che oggi
vede invece la propria esistenza minacciata dai requisiti di accreditamento tracciati appunto dal documento.

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In archivio
CORTE DI CASSAZIONE
di Gabriella Sparano
La Sentenza del 25/07/2025, n. 27467: anche se l’aggiudicazione è “inquinata da illiceità”, l’appaltatore che esegue, anche solo in parte, gli obblighi contrattuali, ha diritto al relativo corrispettivo
ANTICORRUZIONE
di Gabriella Sparano
Il Comunicato del Presidente del 23 luglio 2025 (pubblicato il 30 luglio) sembra tuttavia scaricare l’onere e la responsabilità di verificare la regolarità delle polizze e la legittimità dell’emittente direttamente sulle stazioni appaltanti e sugli operatori economici, con effetti che possono determinare esclusioni dalle gare. Perplessità anche sul richiamo al Bando tipo n. 1/2023.
SENTENZA N. 6754
di Gabriella Sparano
La sentenza, infatti, basandosi sulla lex specialis della fattispecie posta al suo esame, ha rilevato come la stessa identificasse il requisito di capacità tecnica richiesto non già nella titolarità di un contratto pubblico, bensì nell’esecuzione del servizio in questione.
IL PARERE DELLA COMMISSIONE SPECIALE
di Gabriella Sparano
Un monito che presagisce addirittura possibili contenziosi futuri derivanti proprio da un esercizio non proprio ortodosso della delega.
TAR LAZIO
di Gabriella Sparano
È evidente, pertanto, che ove dette sopravvenienze si verifichino successivamente alla valutazione di congruità dell’offerta, determinino il meccanismo del riequilibrio del contratto di appalto
INFRASTRUTTURE
Con la realizzazione di questa tratta il progetto complessivo raggiunge l’83% dei lavori. Una volta ultimati, la capacità sulla linea e i treni potranno viaggiare a una velocità massima di 160km/h, contro i 100km/h attuali che in alcune tratte oggi si riducono anche a 80-90km/h.
CONGIUNTURA
Frena la produzione industriale dell’eurozona che ad aprile torna con il segno negativo. Le stime preliminari diffuse da Eurostat mostrano una flessione congiunturale dello 0,1%, dopo l’aumento dello 0,5% a marzo, e ben più ampio è l’arretramento su base annua con -3% rispetto ad aprile 2023. Nell’intera Unione Europea la produzione industriale è aumentata dello 0,5% rispetto al mese di marzo e calata del 2% su base annua.  In Italia rispetto a marzo 2024 si è registrata una flessione dell’1% (dopo -0,5%) e del 2,9% rispetto ad aprile 2023 dopo il  -3,2%…