COME CAMBIANO GLI APPALTI

Boom di accordi quadro: sono un terzo del mercato dei lavori pubblici. Spinta da RFI, Anas, settori speciali e Invitalia

La scalata si è consumata nel triennio 2021-2023: su un totale di aggiudicazioni per 126,5 miliardi 45,2 riguardano accordi quadro. Decisiva la spinta PNRR nella fase espansiva delle opere pubbliche ma altri fattori pesano su questo strumento contrattuale: le manutenzioni e il ricorso che vi fanno i settori speciali. Il codice 36 ha confermato il precedente impianto con due novità rilevanti: l’obbligo di indicare il valore contrattuale massimo e l’eliminazione della durata contrattuale per i settori speciali che è ulteriore fattore di liberalizzazione – di Giorgio Santilli e Mercedes Tascedda

Gli accordi quadro rappresentano ormai un terzo del mercato dei lavori pubblici.

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GS

In archivio
IL TESTO DEFINITIVO APPROVATO DAL CDM
di Giorgio Santilli
La franchigia del meccanismo revisionale scende dal 5 al 3%, la rivalutazione sale dall’80 al 90%. Saltano le penali pagate come causa di esclusione dalla gara di un’impresa. Si rafforza il contratto firmato dalle organizzazione più rappresentative ma resta uno spazio per contratti alternativi. L’anticipazione sale per tutti al 20% elevabile al 30% dal bando.

IL PARERE DELLA COMMISSIONE SPECIALE
di Gabriella Sparano
Un monito che presagisce addirittura possibili contenziosi futuri derivanti proprio da un esercizio non proprio ortodosso della delega.
TAR LAZIO
di Gabriella Sparano
È evidente, pertanto, che ove dette sopravvenienze si verifichino successivamente alla valutazione di congruità dell’offerta, determinino il meccanismo del riequilibrio del contratto di appalto
INFRASTRUTTURE
Con la realizzazione di questa tratta il progetto complessivo raggiunge l’83% dei lavori. Una volta ultimati, la capacità sulla linea e i treni potranno viaggiare a una velocità massima di 160km/h, contro i 100km/h attuali che in alcune tratte oggi si riducono anche a 80-90km/h.
CONGIUNTURA
Frena la produzione industriale dell’eurozona che ad aprile torna con il segno negativo. Le stime preliminari diffuse da Eurostat mostrano una flessione congiunturale dello 0,1%, dopo l’aumento dello 0,5% a marzo, e ben più ampio è l’arretramento su base annua con -3% rispetto ad aprile 2023. Nell’intera Unione Europea la produzione industriale è aumentata dello 0,5% rispetto al mese di marzo e calata del 2% su base annua.  In Italia rispetto a marzo 2024 si è registrata una flessione dell’1% (dopo -0,5%) e del 2,9% rispetto ad aprile 2023 dopo il  -3,2%…