La gigantesca operazione di ricostruzione delle opere pubbliche nelle aree del Centro Italia colpite dal sisma del 2016, con 500-600 progetti avviati e altre 1.500 lavori da affidare, resta un laboratorio cui prestare la massima attenzione anche in questa fase di avvio del nuovo codice degli appalti. Un banco di prova specifico nella generale sfida nazionale dell’applicazione del codice 36. Se da una parte, infatti, queste aree hanno potuto contare su alcune deroghe per l’applicazione delle nuove norme fino alla fine del 2023, dall’altra c’è una forte spinta a superare questo regime straordinario e accelerare sull’attuazione delle nuove regole. Su questo duplice scenario si giocherà a fine anno anche la partita della proroga delle deroghe. Ed è proprio questo scenario, sullo sfondo, a spiegare il senso del seminario che ieri hanno organizzato a Roma il commissario della ricostruzione, Guido Castelli, e il presidente dell’ANAC, Giuseppe Busìa.
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