Sarà un decreto legge, entro la fine dell’anno, a correggere il codice 36 sui contratti pubblici per adeguarlo alle obiezioni che stanno maturando in sede europea. L’incontro che il ministro per le politiche europee, Raffaele Fitto, ha avuto lunedì 4 settembre a Bruxelles con Céline Gauer, direttrice della task force Ue sul Recovery Fund, ha confermato che la riforma degli appalti e tutte le scadenze in qualche modo collegate (digitalizzazione ma anche tempi di pagamento della PA) sono, insieme alle riforme della giustizia, gli osservati speciali della Commissione per questa tornata di esami che riguardano tre step: la revisione degli obiettivi della quarta rata, la revisione generale del PNRR italiano con uno stralcio di 16 miliardi di progetti e, a seguire, la richiesta di pagamento della quarta rata. Proprio questo ultimo passaggio, che Fitto intende svolgere entro il 17 settembre, darà il via all’iter che porterà alla valutazione a 360 gradi (assessment) della commissione Ue sulla riforma degli appalti, prevedibile per fine ottobre-novembre.
Questo contenuto è riservato agli abbonati
Accedi per continuare nella lettura.