LA CHIMERA DELLA CENTRALITA' DEL PROGETTO

Ingegneri all’attacco dell’appalto integrato. La progettazione è il primo fronte aperto di scontro sul codice 36

Il CNI: anche l’ANAC denuncia distorsioni di costi, la riforma va modificata. Ma non c’è solo questo: equo compenso, decreto parametri, incentivi ai progettisti PA sono gli altri temi che scuotono il mondo delle professioni e dell’ingegneria. Il codice ha fatto le sue scelte: centralità dell’impresa, mentre la centralità della progettazione non è più richiamata neanche come principio. Dibattito assente – di Giorgio Santilli

Il Consiglio nazionale degli ingegneri lancia l’assalto all’appalto integrato, l’affidamento a un unico soggetto appaltatore di una parte di progettazione (in genere quella esecutiva) e dell’esecuzione dei lavori. Un assalto a freddo che non nasce da sviluppi di cronaca recente, ma che addirittura parte dalla posizione arcinota dell’ANAC, ribadita nella Relazione annuale al Parlamento di giugno. Al tempo stesso, la nota del CNI apre una fase nuova e fa capire bene come la progettazione nel complesso sia il primo fronte vero di scontro sul codice 36.  Temi esplosivi si stanno addensando senza soluzione e anche senza troppa attenzione: oltre al dilagare numerico dell’appalto integrato (si veda l’articolo in proposito del Diario dei nuovi appalti), ci sono la relazione fra equo compenso e gare di ingegneria (anche qui un nostro articolo), il «decreto parametri» che dovrebbe ridefinire i compensi a prestazioni che sono state ricollocate fra due livelli di progettazione anziché tre, il ritorno degli incentivi ai progettisti della PA, le linee guida sul Progetto di fattibilità tecnico economica (PFTE) – che potrebbero essere la soluzione a molti problemi tra cui anche l’appalto integrato quando si fa “selvaggio” con la moltiplicazione dei costi – recuperate nel codice ma sostanzialmente abbandonate a se stesse. Senza contare quella che può essere la miccia di questa miscela esplosiva: la totale dimenticanza della centralità della progettazione nel libro I dei principi fondamentali del codice 36.

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In archivio
IL TESTO DEFINITIVO APPROVATO DAL CDM
di Giorgio Santilli
La franchigia del meccanismo revisionale scende dal 5 al 3%, la rivalutazione sale dall’80 al 90%. Saltano le penali pagate come causa di esclusione dalla gara di un’impresa. Si rafforza il contratto firmato dalle organizzazione più rappresentative ma resta uno spazio per contratti alternativi. L’anticipazione sale per tutti al 20% elevabile al 30% dal bando.

IL PARERE DELLA COMMISSIONE SPECIALE
di Gabriella Sparano
Un monito che presagisce addirittura possibili contenziosi futuri derivanti proprio da un esercizio non proprio ortodosso della delega.
TAR LAZIO
di Gabriella Sparano
È evidente, pertanto, che ove dette sopravvenienze si verifichino successivamente alla valutazione di congruità dell’offerta, determinino il meccanismo del riequilibrio del contratto di appalto
INFRASTRUTTURE
Con la realizzazione di questa tratta il progetto complessivo raggiunge l’83% dei lavori. Una volta ultimati, la capacità sulla linea e i treni potranno viaggiare a una velocità massima di 160km/h, contro i 100km/h attuali che in alcune tratte oggi si riducono anche a 80-90km/h.
CONGIUNTURA
Frena la produzione industriale dell’eurozona che ad aprile torna con il segno negativo. Le stime preliminari diffuse da Eurostat mostrano una flessione congiunturale dello 0,1%, dopo l’aumento dello 0,5% a marzo, e ben più ampio è l’arretramento su base annua con -3% rispetto ad aprile 2023. Nell’intera Unione Europea la produzione industriale è aumentata dello 0,5% rispetto al mese di marzo e calata del 2% su base annua.  In Italia rispetto a marzo 2024 si è registrata una flessione dell’1% (dopo -0,5%) e del 2,9% rispetto ad aprile 2023 dopo il  -3,2%…