L'INTESA CON LA COMMISSIONE UE

Via libera al nuovo PNRR, ora il decreto-legge Fitto e gli obiettivi alleggeriti della quinta rata. Più risorse alle infrastrutture

Salvini perde la Circonvallazione di Trento (930 milioni) ma ottiene fondi aggiuntivi per il Terzo valico (290 milioni), la Brescia-Padova (800 milioni), i treni green (1,1 miliardi) e il piano per la sicurezza idrica (1 miliardo). Recuperati 3,1 miliardi dei progetti comunali inizialmente stralciati. Resta il nodo dei finanziamenti sostitutivi per i progetti esclusi: il decreto-legge dovrà anzitutto definire questo quadro, ma si registra il malumore di Giorgetti. Repower EU vale solo 11,2 miliardi ma ha la riforma che semplifica le procedure per gli impianti energetici – di Giorgio Santilli

La commissione Ue ha dato il primo via libera alla proposta di revisione generale presentata dall’Italia il 7 agosto a Bruxelles, ora manca soltanto il voto finale del Consiglio europeo che in genere ratifica la decisione dell’esecutivo (sempre che non si mettano di mezzo provocazioni su questioni politiche come il patto di stabilità o il Mes). Il PNRR cambia così faccia e sostanza, prende la firma Meloni-Fitto, con 145 misure modificate o nuove, 2,8 miliardi in più di finanziamento, sette riforme in più, il capitolo aggiuntivo Repower Eu che vale solo 11,2 miliardi, in luogo dei 19,2 proposti inizialmente, con cinque riforme (in prevalenza semplificazioni per velocizzare l’installazione di impianti e taglio a incentivi dannosi per l’ambiente) e 12 nuove linee di investimenti.  Vengono ripescati 3,1 miliardi dei progetti comunali tagliati originariamente.

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