La commissione Ue ha dato il primo via libera alla proposta di revisione generale presentata dall’Italia il 7 agosto a Bruxelles, ora manca soltanto il voto finale del Consiglio europeo che in genere ratifica la decisione dell’esecutivo (sempre che non si mettano di mezzo provocazioni su questioni politiche come il patto di stabilità o il Mes). Il PNRR cambia così faccia e sostanza, prende la firma Meloni-Fitto, con 145 misure modificate o nuove, 2,8 miliardi in più di finanziamento, sette riforme in più, il capitolo aggiuntivo Repower Eu che vale solo 11,2 miliardi, in luogo dei 19,2 proposti inizialmente, con cinque riforme (in prevalenza semplificazioni per velocizzare l’installazione di impianti e taglio a incentivi dannosi per l’ambiente) e 12 nuove linee di investimenti. Vengono ripescati 3,1 miliardi dei progetti comunali tagliati originariamente.
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