DOPO IL CDM

Utilitalia, Colarullo: “Dal DL sull’agrivoltaico un danno per l’Italia: meno pannelli, obiettivi PNIEC più lontani”

“Riteniamo che il Dl Agricoltura, col divieto dell’agrivoltaico a terra, sia un danno per l’Italia. Nessuno vuole una conversione selvaggia dei terreni agricoli, ma andrebbe fatto un ragionamento sulle aree agricole non più in produzione, che potrebbe essere conveniente convertire al fotovoltaico. Invece il divieto generalizzato non permette valutazioni economiche, non ha la flessibilità necessaria”.

A dirlo ieri è stato il direttore generale di Utilitalia, Giordano Colarullo. “Attendiamo ancora il decreto sulle aree idonee per le rinnovabili, e con questo provvedimento si riducono le potenziali aree di sviluppo. Vedremo quanti ne metteranno [di pannelli sollevati da terra, ndr], visto che sono più costosi di quelli a terra. Pensiamo che se ne installeranno meno, e questo metterà a rischio gli obiettivi di rinnovabili del PNIEC”. Per Colarullo, però, non è “in discussione l’obiettivo del governo di tutela dell’agricoltura” bensì “il percorso scelto, un divieto generalizzato, senza flessibilità per fare valutazioni economiche. Se il governo voleva difendere la destinazione agricola dei terreni, poteva pensare a incentivi per quegli agricoltori che vogliono convertire i loro fondi al fotovoltaico perché poco redditizi”.

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IL PARERE DELLA COMMISSIONE SPECIALE
di Gabriella Sparano
Un monito che presagisce addirittura possibili contenziosi futuri derivanti proprio da un esercizio non proprio ortodosso della delega.
TAR LAZIO
di Gabriella Sparano
È evidente, pertanto, che ove dette sopravvenienze si verifichino successivamente alla valutazione di congruità dell’offerta, determinino il meccanismo del riequilibrio del contratto di appalto
INFRASTRUTTURE
Con la realizzazione di questa tratta il progetto complessivo raggiunge l’83% dei lavori. Una volta ultimati, la capacità sulla linea e i treni potranno viaggiare a una velocità massima di 160km/h, contro i 100km/h attuali che in alcune tratte oggi si riducono anche a 80-90km/h.
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CONGIUNTURA
Frena la produzione industriale dell’eurozona che ad aprile torna con il segno negativo. Le stime preliminari diffuse da Eurostat mostrano una flessione congiunturale dello 0,1%, dopo l’aumento dello 0,5% a marzo, e ben più ampio è l’arretramento su base annua con -3% rispetto ad aprile 2023. Nell’intera Unione Europea la produzione industriale è aumentata dello 0,5% rispetto al mese di marzo e calata del 2% su base annua.  In Italia rispetto a marzo 2024 si è registrata una flessione dell’1% (dopo -0,5%) e del 2,9% rispetto ad aprile 2023 dopo il  -3,2%…