Il silenzio quasi totale che martedì scorso ha avvolto la prima riunione della cabina di regia, rotto solo da qualche sussurro, spiega bene la preoccupazione del governo sulla questione delicatissima dell’applicazione agli appalti dell’equo compenso. Preoccupazione che nasce da tre elementi: il primo è che una soluzione non c’è ancora e trovarla è tutt’altro che facile; il secondo è che, quando la soluzione sarà stata individuata, il governo vorrà condividerla con le rappresentanze delle categorie interessate – e in particolare i professionisti tecnici come ingegneri, architetti e geometri – prima di renderla pubblica; la terza è che nella partita potrebbe rientrare la commissione Ue – tramite target Pnrr sugli appalti – per i versanti concorrenziali. Ecco perché della cabina di regia, coordinata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Mantovano, non si è saputo quasi nulla: i lavori devono restare riservatissimi.
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