DIGITALIZZAZIONE DEGLI APPALTI

Sorpresa, niente exploit delle PAD dopo l’autocertificazione (che però è solo parziale)

Solo una Piattaforma autorizzata digitale in più nel registro ANAC dal 30 aprile a oggi. Ma i requisiti definiti dalle regole tecniche AGID (in attuazione dell’art. 26 del codice) che si possono autocertificare sono soltanto quelli previsti ai punti 2-b (requisiti funzionali specifici) e 3 (requisiti di interoperabilità), non quelli del punto 2-a (requisiti funzionali generali) che comprendono accesso digitale alla piattaforma, registrazione, profilazione e delega, tracciabilità, comunicazioni digitali. Un chiarimento AGID sarebbe utile; invece, silenzio anche sul sito – di Gabriella Sparano

Dall’entrata in vigore, lo scorso 30 aprile, della norma contenuta nel comma 16-quater dell’articolo 12 del decreto-legge 19/2024, convertito con la legge 56/2024, era legittimo aspettarsi un exploit, un’impennata del numero delle piattaforme di approvvigionamento digitale (PAD) certificate nel Registro tenuto dall’ANAC. Perché la norma consente che, fino al 31 dicembre 2025, l’AGID possa rilasciare la certificazione sulla base di una semplice autodichiarazione di conformità rilasciata, ai sensi del DPR 445/2000, dai gestori delle piattaforme stesse. Non più, quindi, all’esito del procedimento di certificazione prescritto nella determina AGID 137 del 1° giugno 2023 e utilizzato fino alla predetta norma.
E, invece, smentendo i pronostici, da quel 30 aprile al momento in cui si scrive, il numero delle PAD nel registro dell’ANAC si è incrementato di una sola unità: da 59 si è passati a 60.
Certo, non è trascorso poi così tanto tempo, anche se immaginiamo che dietro una siffatta norma ci fosse una qualche pressione, che avrebbe avuto effetti più consistenti sin da subito. Cercando di coglierne una qualche motivazione, abbiamo allora consultato il sito dell’AGID, innanzitutto per vedere se la notizia del cambio di passo vi fosse stata pubblicata e se vi fosse stato magari messo a disposizione un modello di autocertificazione con indicazione di come ed a chi inviarla e dei tempi di evasione della pratica.

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In archivio
IL PARERE DI ANAC
di Gabriella Sparano
Dall’articolo 62 e seguenti del codice si evince che il sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza attiene a soli due ambiti di intervento: la procedura di affidamento dell’appalto e l’esecuzione del contratto. Nessuna qualificazione è quindi richiesta e prescritta ai fini della stipula del contratto di appalto, anche perché questa non costituisce neppure una fase della procedura di affidamento.
CORRETTIVO AL CODICE 36
di Gabriella Sparano
Prima firmataria la capogruppo alla Camera Chiara Braga, la proposta del Partito democratico tocca 13 punti, tutti molto attuali e qualificanti. Per l’articolo 60 la soglia del 5% deve essere considerata una mera soglia di attivazione del meccanismo revisionale
LA SENTENZA 7917 DEL CONSIGLIO DI STATO
di Niccolò Grassi
Importante pronuncia in materia di appalti pubblici, toccando temi cruciali come la valutazione degli illeciti professionali, l’obbligo dichiarativo dei concorrenti e l’attribuzione dei punteggi tecnici.
INFRASTRUTTURE
Con la realizzazione di questa tratta il progetto complessivo raggiunge l’83% dei lavori. Una volta ultimati, la capacità sulla linea e i treni potranno viaggiare a una velocità massima di 160km/h, contro i 100km/h attuali che in alcune tratte oggi si riducono anche a 80-90km/h.
CONGIUNTURA
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IL RAPPORTO
Il settore delle costruzioni tra Pnrr, bonus fiscali, tassi di interesse, capitale umano e sfide ESG resta il principale motore dell’economia italiana, nonostante cominci a mostrare i primi segnali di indebolimento dovuti a conflitti e tensioni geopolitiche. La fotografia è quella scattata dall’ultimo Report sul 2023 e sui primi mesi del 2024 della filiera delle costruzioni del Centro Studi Argenta Soa, società organismo di attestazione che certifica le aziende per la partecipazione alle gare pubbliche e inviato alle commissioni competenti di Camera e Senato – di Giusy Iorlano
SOSTENIBILITA'
Nel 2023, A2A ha generato valore per il territorio e per i suoi stakeholder pari a 1.224 milioni di euro, investendo inoltre più di 485 milioni nelle infrastrutture della provincia, con un incremento del 32% rispetto all’anno precedente. Sono i dati contenuti nell’ottava edizione del Bilancio di sostenibilità territoriale di Milano, che rendiconta le prestazioni ambientali, economiche e sociali di A2A sul territorio nel 2023 e i piani di attività previsti per i prossimi anni…