IL RILANCIO DOPO IL Sì AL DL CASA

Salvini: ora salva-Milano, poi edilizia residenziale pubblica. No al Dl da Legambiente, sì da Ordini e imprese

Approvato il decreto salva-casa voluto dal vicepremier, confermati gli interventi presenti già nella bozza di semplificazione su doppia conformità, cambio destinazione e difformità pregresse. Parziale retromarcia sulle verande. Ma restano da capire diverse aspetti del testo definitivo. Il vicepremier: quattro milioni di difformità da sanare. L’approvazione di Confartigianato e Confedilizia, contrari ambientalisti e tutti i partiti di opposizione – di Mauro Giansante

Habemus semplificazioni e non finiscono qui. Il tono spavaldo e il sorriso a tutto volto erano quelli del fautore della mega riforma: il vicepremier, leader della Lega e ministro delle Infrastrutture e i Trasporti Matteo Salvini. Per lui “è una rivoluzione liberale”, peraltro solo agli inizi, nonché “un decreto di buonsenso”. Il cosiddetto salva Milano, per risolvere la grana delle inchieste che hanno bloccato tantissime pratiche immobiliari nel capoluogo lombardo (ma non solo), entrerà nel Dl con il percorso di conversione parlamentare. “Il Parlamento è sovrano”, ha ribadito Salvini in conferenza. Puntando poi al prossimo passo di questo percorso: mettere mano all’edilizia residenziale pubblica. Ma le ombre e le proteste su quanto stabilito in questa prima parte certo non mancano.

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