RISCHIO CONTENZIOSO

Prevenzione collaborativa antimafia, cosa succede fino al rilascio dell’informazione liberatoria?

di Gabriella Sparano
Il problema era stato al centro di un certo dibattito, a cui ha partecipato anche l’ANAC, sorto già sotto la vigenza del Codice n. 50/2016, con riferimento al suo articolo 80. Un dibattito che, appunto, aveva già allora auspicato un intervento del Legislatore, per chiarire gli effetti di dette misure antimafia sulla partecipazione agli appalti pubblici dell’operatore economico sottoposto alle stesse.

Come opera la c.d. prevenzione collaborativa antimafia ai fini dell’affidamento dei contratti pubblici? E’ un quesito a cui non è facile dare una risposta a causa del mancato coordinamento tra l’articolo 94bis del Decreto Legislativo n. 159/2011 (il T.U. antimafia), introdotto dall’articolo 49, comma 1, della legge n. 233 del 2021 (che appunto disciplina le misure amministrative di prevenzione collaborativa), e gli articoli 94 e seguenti del Codice dei contratti pubblici. E ciò anche dopo il recente correttivo di cui al Decreto Legislativo n. 209/2024.

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