IL RAPPORTO L'ITALIA CHE RICICLA

Obiettivi Ue vicini sui rifiuti urbani e sugli imballaggi, ma nel prossimo decennio la sfida è dimezzare i rifiuti in discarica

Assoambiente ha presentato il Rapporto annuale da cui emerge ancora una volta che l’Italia è in Europa un Paese virtuoso, ma deve affrontare alcune criticità e ha lanciato dieci proposte per un’Agenda di lavoro 2024-2025. Il presidente Testa: rimuovere tutti gli ostacoli normativi, giuridici ed economici che frenano lo sviluppo trasversale alle diverse filiere. Berardi (REF): PNRR scritto dal basso e dai territori, è mancata una strategia sovraordinata che definisse una programmazione sulla base di fabbisogni e obiettivi – di Giorgio Santilli

L’Italia si conferma ai primi posti in Europa nel settore del riciclo e nella produzione di nuovi materiali da rifiuti, in linea con il raggiungimento degli obiettivi UE al 2025 e al 2035: in particolare nel riciclo dei rifiuti urbani (51,4% con un obiettivo 2025 a 55%) e sul tasso di riciclo degli imballaggi (72,8%, già raggiunto il target del 65% al 2025). Servirà invece molto impegno per dimezzare, di qui al 2035, la quota di rifiuti che oggi finiscono in discarica, il 20,1 per cento. L’Italia di fatto rientra tra i nove Stati membri dell’UE virtuosi nella gestione dei rifiuti, mentre sono ben diciotto (tra cui anche Francia, Spagna, Portogallo e Svezia) quelli che risultano ancora lontani dai target. Otto Stati membri collocano ancora in discarica più del 50% dei propri rifiuti urbani.

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Un monito che presagisce addirittura possibili contenziosi futuri derivanti proprio da un esercizio non proprio ortodosso della delega.
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