ACCORDO PRELIMINARE CONSIGLIO-PARLAMENTO UE SULLA RIFORMA DELLA GOVERNANCE ECONOMICA

Nuovo patto di stabilità, cofinanziamenti nazionali dei fondi strutturali UE (e forse delle grandi opere TEN-T) fuori dal deficit

La quota nazionale di piani o interventi cofinanziati con le risorse europee non saranno considerati spesa dei governi: esclusi certamente i cofinanziamenti dei fondi strutturali di coesione territoriali e sociale (32 miliardi per il periodo 2021-2027), potrebbero essere fuori anche gli stanziamenti nazionali aggiuntivi delle grandi opere della TEN-T. Ora questa prima intesa dovrà andare all’esame dell’Ecofin e della commissione Affari economici del Parlamento per poi andare alle plenarie del Consiglio e del Parlamento – di Giorgio Santilli

Accordo preliminare venerdì notte fra il Consiglio UE e il Parlamento europeo sulla riforma del Patto di stabilità e crescita dopo sedici ore di trattativa fra le rispettive delegazioni. Il testo dell’accordo va ora sottoposto all’Ecofin e alla commissione parlamentare Affari economici prima di andare alle plenarie dei due organi. La novità principale di questa intesa è contenuta nel comunicato del Parlamento che sottolinea come “la spesa nazionale per il co-finanziamento di programmi finanziati da fondi Ue saranno escluse dalle spese del Governo, creando maggiori incentivi a investire”.

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