Altri numeri dal report: quanto alla governance, le società dichiarano sempre più di istituire figure (41%, contro il 18% del report ’23) e comitati (69%, lo scorso anno era il 60%) ad hoc per affrontare le questioni ESG, del cambiamento climatico e della sostenibilità in generale. Anche in ambito strategico, il 94% dei soggetti interpellati riconosce il climate change come tema rilevante e il 25% ha già prodotto scenari inerenti la propria organizzazione, fornendo (per il 67%) informazioni chiare a riguardo (l’anno scorso solo il 43% erano chiare e trasparenti in questo senso). Infine, quanto alla definizione e l’utilizzo di target e metriche per monitorare i rischi climatici connessi all’uso di energia e risorse naturali, Deloitte ha rilevato che oltre 7 imprese su 10 han svolto analisi di Carbon Footprint sulla propria gestione, organizzazione e produzione. E rispetto al 16% rilevato nel 2023, quest’anno è salita al 23% la quota di aziende dichiaranti obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra e la svolta verso il net zero. “Le aziende quotate italiane sono sostanzialmente consapevoli del ruolo che il cambiamento climatico e la transizione energetica hanno nel determinare l’evoluzione dei modelli di business”, ha commentato Stefano Pareglio, Presidente di Deloitte Climate & Sustainability. “Ci sono però molti margini di miglioramento. Dalle competenze del board e del management alle politiche di remunerazione, dalle analisi di scenario alla strategia di allocazione del capitale, dalla gestione del rischio alle relazioni con la catena di fornitura, fino dalle misure di adattamento, registriamo infatti gradi di maturità assai diversi e dunque l’esigenza di azioni più incisive”.
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