Si sblocca la vicenda dell’equo compenso. Il governo interverrà con una norma sul codice degli appalti, ma solo dopo aver svolto un ciclo di audizioni che interesseranno ordini professionali, imprese e stazioni appaltanti. L’annuncio nella risposta del ministero delle Infrastrutture a un question time della deputata di Forza Italia, Erica Mazzetti, che si è detta soddisfatta e ha subito chiamato in causa l’ANAC. “Deve essere la cabina di regia di Palazzo Chigi a dare disposizioni come previsto nel nuovo codice degli appalti – ha detto – non l’ANAC cdeve vigilare”. Immediata la risposta del presidente dell’Autorità anticorruzione Busìa che ha ricordato di aver sollevato per primo la questione sollecitando una norma del governo. “Non forzeremo la mano – dice al Diario dei nuovi appalti il presidente Busìa – perché la questione deve essere valutata dal governo, anche sotto il lato finanziario”. ANAC ferma il bando-tipo numero 2, quindi, in attesa della decisione del governo che però deve arrivare rapidamente.
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