APPALTI

Confcooperative: debito PA di 2,5 miliardi verso le coop, in gara riconoscere la qualità e non solo il prezzo

E’ questa la richiesta del presidente di Confcooperative Maurizio Gardini, che, nella sua relazione all’assemblea nazionale, passa in rassegna i temi caldi del settore. Tra questi, c’è il macigno di 2,5 miliardi dei debiti della Pa nei confronti delle imprese cooperative. Imprese in affanno e messe a dura prova dal mix di rincari dell’energia e delle materie prime, il mismatch sul mercato del lavoro e la contrazione della domanda interna

“E’ fondamentale che la Pubblica amministrazione riconosca gli aumenti contrattuali in fase di appalti. Riconoscendo la qualità e non solo l’offerta economica più bassa”. E’ la richiesta che è giunta dal presidente di Confcooperative, Maurizio Gardini, nella sua relazione  ai lavori dell’assemblea nazionale, ieri a Roma. Gardini ha toccato anche il tasto dolente dei crediti vantati dalle imprese di Confcooperative nei confronti della Pa: si tratta di “2,5 miliardi con pagamenti medi a 92 giorni che salgono a 1 anno in Sicilia, 227 giorni in Campania, 144 in Calabria, 124 in Puglia, 101 nel Lazio”. Sullo stato di salute delle imprese cooperative, il quadro tratteggiato da Gardini è a tinte cupe: “le imprese sono in affanno e costrette alla difesa. Sono provate dai rincari dell’energia e delle materie prime, dal mismatch (il mancato reperimento di figure professionali) e dalla contrazione dei consumi interni. Nei servizi solo 1 impresa su 2 riesce ad accedere al credito”, ha denunciato. E, ora che “l’inflazione sta calando e, come raccomanda il Governatore della Banca d’Italia Panetta, la Bce deve iniziare  a tagliare il costo del denaro: basta tassa Lagarde”. Soffermandosi, in particolare, sul mercato del lavoro, Gardini si è si focalizzato sul “paradosso” dell’Italia dove crescono gli occupati ma restano stabili gli inattivi , un terzo della popolazione tra 15-64 anni. I Neet sono oltre 2,1 milioni. A marzo, le imprese hanno cercato oltre 400 mila professionali ma ne hanno trovato la metà”. Altro fronte caldo è il contrasto alle false cooperative: «Lo strumento della revisione è fondamentale per mantenere l’autenticità del modello cooperativo e il rispetto della mutualità. Vanno contrastate le false cooperative attraverso la riforma della vigilanza che è allo studio del Mimit. Così come vanno combattute le false imprese di ogni tipologia societaria: Spa, Srl, srl semplificate … che sfruttano 2.842.000 lavoratori in un contesto di diffusa irregolarità fiscale e contributiva. Una condizione che viola la dignità delle persone». (Red.Diar.)

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IL TESTO DEFINITIVO APPROVATO DAL CDM
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La franchigia del meccanismo revisionale scende dal 5 al 3%, la rivalutazione sale dall’80 al 90%. Saltano le penali pagate come causa di esclusione dalla gara di un’impresa. Si rafforza il contratto firmato dalle organizzazione più rappresentative ma resta uno spazio per contratti alternativi. L’anticipazione sale per tutti al 20% elevabile al 30% dal bando.

di Gabriella Sparano
L’articolo 15, infatti, si arricchisce, al comma 2, di un ulteriore periodo (non previsto nello schema di correttivo) il quale prevede che “Resta in ogni caso ferma la possibilità per le stazioni appaltanti, in caso di accertata carenza nel proprio organico di personale in possesso dei requisiti di cui all’allegato I.2., di nominare il RUP tra i dipendenti di altre amministrazioni pubbliche”. E’ una previsione che, probabilmente, mira a venire incontro alle difficoltà lamentate da tante stazioni appaltanti.
TAR Basilicata-Potenza
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A smentire la suddetta doglianza, in verità, sarebbe bastato ricordare che la contestata disposizione altro non è che la pedissequa ripetizione di quanto contenuto nel Bando tipo dell’ANAC n. 1/2023, a cui, ai sensi dell’ultimo periodo dell’ultimo comma dell’articolo 83 del Codice, le stazioni appaltanti devono attenersi, salvo che non abbiano espressamente motivato, nella delibera a contrarre, le deroghe ad esso apportate. Pertanto, il ricorrente, avrebbe dovuto impugnare anche il Bando tipo che vi dava fondamento e legittimazione.
IL PARERE DELLA COMMISSIONE SPECIALE
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Un monito che presagisce addirittura possibili contenziosi futuri derivanti proprio da un esercizio non proprio ortodosso della delega.
TAR LAZIO
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È evidente, pertanto, che ove dette sopravvenienze si verifichino successivamente alla valutazione di congruità dell’offerta, determinino il meccanismo del riequilibrio del contratto di appalto
INFRASTRUTTURE
Con la realizzazione di questa tratta il progetto complessivo raggiunge l’83% dei lavori. Una volta ultimati, la capacità sulla linea e i treni potranno viaggiare a una velocità massima di 160km/h, contro i 100km/h attuali che in alcune tratte oggi si riducono anche a 80-90km/h.
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Frena la produzione industriale dell’eurozona che ad aprile torna con il segno negativo. Le stime preliminari diffuse da Eurostat mostrano una flessione congiunturale dello 0,1%, dopo l’aumento dello 0,5% a marzo, e ben più ampio è l’arretramento su base annua con -3% rispetto ad aprile 2023. Nell’intera Unione Europea la produzione industriale è aumentata dello 0,5% rispetto al mese di marzo e calata del 2% su base annua.  In Italia rispetto a marzo 2024 si è registrata una flessione dell’1% (dopo -0,5%) e del 2,9% rispetto ad aprile 2023 dopo il  -3,2%…